«Una persona su due si pente Cancellare non è impossibile»

Domenica 25 Settembre 2016
(F.Capp.) Il tatoo? Non è per sempre. Nel tempo, uno su due si pente e vuole tornare indietro. Operazione non facile. A Selvazzano c'è un polo sanitario specializzato proprio nella rimozione dei tatuaggi non più amati, iniziali di fidanzati diventati ex, citazioni nelle quali non ci ritrova più, simboli tribali: "Eliminazione Tatuaggi" è il centro medico laser che utilizza le più moderne tecnologie per la cura della pelle.
«Lavoriamo con persone provenienti da tutta Italia, perchè disponiamo di un "Picolaser", un'apparecchiatura di ultimissima generazione di cui esistono solo due esemplari in Italia. I padovani sono meno del 20%, gli altri provengono dall'Emilia, la Lombardia, la Toscana, il Lazio, anche la Svizzera. Togliere un tatoo non è semplice - spiega il dottor Stefano Salmini Sturli, direttore sanitario della struttura, medico con master in chirurgia plastica estetica, dermatologia ed estetica dei tessuti orali e periorali, che da 31 anni cancella tatuaggi - perchè bisogna partire dalla diagnosi dell'inchiostro, lo studio della sua densità, l'analisi della presenza di metalli. Noi curiamo anche la disintossicazione: l'inchiostro è un corpo estraneo e bisogna fare in modo che venga espulso, in condizioni fisiologiche l'operazione il corpo la fa da solo, ma ci sono terapie di aiuto». Il laser polverizza l'inchiostro all'interno della pelle e lo mette a disposizione dell'organismo per essere drenato. Il numero di sedute laser necessarie dipende dalle dimensioni, dal colore e dalla profondità del pigmento colorato all'interno della pelle. In media oggi servono cinque sedute, anni fa erano dieci-dodici. Con il Picolaser si riesce in sole due sedute, e non lascia segni. «I pentiti sono di vario tipo: quelli "professionali", che devono svolgere un concorso pubblico, nelle forze armate per esempio, dove viene esplicitamente richiesta l'assenza di tatuaggi; poi ci sono i pentiti maturi che vogliono cancellare "errori di gioventù" e quelli che hanno problemi psicologici o disturbi della personalità. Da tenere ben presente: la rimozione - chiosa Sturli - non è un fatto meccanico ma sempre un atto medico».

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