«Un ulteriore passo nella nostra lotta»

Martedì 25 Aprile 2017
(F.Capp) Due progetti unici in Italia nel campo delle malattie metaboliche ereditarie prenderanno a breve il via a Padova. Si tratta dell'attivazione di un ambulatorio multidisciplinare integrato per la cura del paziente adulto e la possibilità di effettuare la diagnosi preimpianto su coppie ad elevato rischio riproduttivo.
Lo annunciano i vertici dell'Azienda ospedaliera, intervenuti all'assemblea annuale dell'associazione Cometa Asmme che da 25 anni affianca medici e pazienti nella lotta alle malattie metaboliche ereditarie e raccoglie oltre 3.000 soci in tutta la penisola. L'ambulatorio integrato assicurerà continuità assistenziale ai pazienti metabolici non più in età pediatrica. Due gli ambiti di intervento: per i pazienti cronici verranno effettuate periodiche attività di follow up, eseguite da figure professionali altamente specializzate: un nefrologo, un neurologo, un cardiologo, un gastroenterologo che lavoreranno in stretta collaborazione con lo specialista Alberto Burlina, direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie metaboliche ereditarie, formando così un'equipe di alto livello, coordinata dall'andrologo Carlo Foresta. Per i pazienti acuti sarà attivata un'unità di pronto soccorso dove l'assistito troverà sempre un medico formato a trattare la sua patologia, capace quindi di riconoscerne il livello di gravità e, nel caso, di predisporre il ricovero.
Il secondo progetto prevede invece la diagnosi preimpianto sulle sindromi metaboliche ereditarie per le coppie ad elevato rischio riproduttivo che desiderano avere un figlio. In questo caso, l'equipe coordinata da Foresta potrà effettuare l'approfondimento familiare su coppie che abbiano già avuto un erede affetto da malattia e vogliano evitare di ripetere un'esperienza così traumatica. L'associazione Cometa Asmme ha già stanziato oltre 50mila euro: «Si tratta di un ulteriore passo nella lotta alle malattie metaboliche ereditarie. In questi 25 anni - afferma la presidente Annamaria Marzenta - abbiamo già finanziato con oltre 2 milioni di euro la cura, la ricerca e l'assistenza su queste malattie».

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