TRASPORTI
PADOVA Nuove linee dei tram, è giallo sui finanziamenti. Con il

Sabato 23 Settembre 2017
TRASPORTI
PADOVA Nuove linee dei tram, è giallo sui finanziamenti. Con il passare dei giorni, sembra farsi tutta in salita la strada che dovrebbe portare alla realizzazione del Sir 2 e e del Sir 3.
Dopo le polemiche sull'ipotesi di istituire il senso unico di marcia in via Facciolati per far arrivare il mezzo fino a Voltabarozzo, ora i malumori dentro e fuori di palazzo Moroni si starebbero concentrando sugli aspetti finanziari di tutta l'operazione. Un'operazione da circa 180 milioni di euro. Di questi, 18 milioni verrebbero messi a disposizione da palazzo Moroni, il resto dovrebbe arrivare dal fondo per il trasporto sostenibile del ministero delle Infrastrutture.
Cifre che in questi giorni avrebbero determinato non poche perplessità negli uffici comunali e, anche, tra i tecnici di Aps holding. Il motivo? A memoria d'uomo non si ricordano finanziamenti pubblici che prevedano da parte dell'ente locale un cofinanziamento così esiguo, appena il 10 per cento appunto. L'esempio che, tra gli addetti lavori viene fatto più di frequente, è quello del Sir 1. In quel caso, infatti, i soldi pubblici hanno coperto solamente il 55 per cento dei costi (90 milioni di euro) e non di tutta l'infrastruttura.
Il problema però è che, nel frattempo, Comune e Aps hanno dovuto accollarsi altri 35 milioni di euro di investimenti. Circa 15 milioni di euro sono stati messi sul piatto dall'azienda di trasporto padovana per realizzare il capolinea sud alla Guizza. Non solo. Con i novanta milioni di euro era stata finanziata soltanto la tratta Guizza-via Reni. Per arrivare fino a Vigodarezere e per realizzare il capolinea nord sono stati spesi altri 20 milioni: nove sono stati stanziati da palazzo Moroni e i restanti 11 da Aps.
In buona sostanza, su un investimento complessivo di 125 milioni di euro, il finanziamento statale non ha superato i 50 milioni di euro. Questo significa il 40% del totale.
Tra i tecnici del Comune si fa anche notare che, in tutti casi, la compartecipazione statale in questo tipo di progetti non può mai superare il 60 per cento. Sulla difficoltà di poter portare a casa dal ministero un finanziamento di questo tipo - che nulla dice però in merito alla compartecipazione - , pesa come un macigno anche un'altra circostanza. A quel fondo è destinata ad attingere anche l'Atac, l'azienda di trasporto romana dai conti in profondo rosso. In virtù di questo, sono in molti a scommettere che la stragrande maggioranza di questi fondi, alla fine, verrà destinata al salvataggio dell'azienda della Capitale.
Anche per questo pare alquanto improbabile che si decida da dare 180 milioni di euro per il tram padovano, più del 10 per cento dello stanziamento complessivo.
A fronte di queste osservazioni, però, l'amministrazione Giordani ostenterebbe una certa sicurezza. Si fa notare, infatti, che città come Milano e Roma avrebbero presentato progetti anche più ambiziosi con finanziamenti comunali se non pari a zero, di molto inferiori a quel 10 per cento che la giunta padovana è pronta a mettere sul piatto.
Insomma, in Comune nessuno pare intenzionato a fare passi indietro nonostante le difficoltà che, ogni giorno, si concretizzano in maniera più o meno eclatante. Rimane da capire, però, se almeno il progetto del Sir 3 possa o meno esse modificato dopo le proteste sul senso unico in via Facciolati.
Alberto Rodighiero