Il sindacalista assenteista ha perso la battaglia in tribunale. R.B., attivista della Fabi, la federazione autonoma dei bancari, espulso dall'organizzazione dopo due settimane di pedinamenti ad opera di un investigatore privato, si è giocato la carta del ricorso d'urgenza. Ma il giudice Caterina Zambotto gli ha dato torto. Il ricorso presentato dall'avvocato Giovanni Greco è stato dichiarato inammissibile. Il cinquantenne ha inutilmente sostenuto l'illegittimità del provvedimento di espulsione adottato dal consiglio direttivo della Fabi lo scorso 8 luglio, chiedendone la sospensione dell'esecutività. Due le ragioni che a suo dire avrebbero dovuto provocare l'annullamento dell'atto: l'irregolare convocazione del consiglio della Fabi e la nullità del conferimento d'incarico all'investigatore privato. Il tribunale ha però ritenuto che il sindacato, assistito dall'avvocato Federico Alati, abbia operato correttamente: in base allo statuto dell'associazione toccava al collegio dei probiviri - come è effettivamente avvenuto - adottare il provvedimento di natura disciplinare. È R.B. ad aver sbagliato procedura: anzichè proporre ricorso in tribunale avrebbe dovuto impugnare la delibera di fronte al collegio d'appello dei probiviri. Lo Statuto della Fabi esclude «la possibilità di agire in giudizio sino all'esaurimento dei gradi previsti della giustizia interna». R.B. potrà comunque giocarsi l'ultima carta, quella del ricorso al collegio d'appello dei probiviri della Fabi, a Roma. È in quella sede che potrà impugnare la delibera di espulsione. Il sindacalista cinquantenne, residente in un comune della cintura, è dovuto tornare al lavoro in Cassa di Risparmio. Sono bastate due settimane di pedinamenti, grazie ad un gps installato sull'auto, per verificare che il sindacalista passava le sue giornate a fare dell'altro. In sei giorni su otto R.B. si è dedicato ad altro: trascorreva parecchio tempo al bar o in compagnia di amiche, oppure giocava a calcetto in una località della Riviera del Brenta. Sporadici e di breve durata i i passaggi nell'ufficio della Fabi.
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