Servizi sociali, la cooperativa Caresà si presenta al Bo

Mercoledì 22 Marzo 2017
(n.b.) La crisi e lo sfaldamento del tessuto sociale stanno ridisegnando il ruolo dell'assistente sociale, chiamato sempre più a essere tessitore di reti nel territorio, un facilitatore capace di lasciare da parte le logiche prestazionali o di risposta immediata ai bisogni. Questo il quadro che emerge da interventi ed esperienze di nuovo Welfare proposte ieri nell'Aula Magna del Bo, a Padova, in occasione della Giornata mondiale del Servizio sociale, o World Social Work Day, 2017. Un evento promosso dall'ordine degli Assistenti sociali del Veneto e dedicato quest'anno al tema Promuovere la comunità e la sostenibilità ambientale. In apertura la presidente dell'ordine veneto Monica Quanilli ha sottolineato, in questo nuovo approccio, il valore della progettazione dal basso, per costruire comunità abili solidali, «capaci di individuare al loro interno le risorse per rispondere ai bisogni dei propri membri». Molto interesse ha suscitato il racconto dell'esperienza della cooperativa sociale Caresà, di Piove di Sacco, nata dalla scommessa di un gruppo di amici uniti dalla passione per la terra e la voglia di fare qualcosa nel sociale. Oggi occupa stabilmente sette soci lavoratori la presidente Sara Tognato è assistente sociale di cui due con disabilità certificata, e ospita in via continuativa un servizio di integrazione sociale in collaborazione con il Sil  (Servizio inserimento lavorativo dell'Ulss 6) e un percorso di attività riparativa esterna in collaborazione con l'Uepe di Padova (Ufficio di esecuzione penale esterna).

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