«Sì, mi assumo tutte le mie responsabilità». Salvatore Mercaldi, il 52enne originario della provincia di Foggia arrestato dalla Squadra Mobile di Treviso con l'accusa di essere l'autore della rapina ai danni della filiale della Carige di Via Martiri della Libertà avvenuta lo scorso 30 giugno ha confessato. Lo ha fatto anche in relazione ad un altro colpo, messo a segno l'8 agosto nella filiale della Carige di via Matteotti, a Padova, dove raccolse un bottino di 10mila euro. In quell'occasione aveva agito seguendo la stessa tecnica usata a Treviso. Da subito gli inquirenti avevano pensato che potesse trattarsi della stessa persona. Mercaldi ha raccontato tutto durante l'interrogatorio di garanzia svoltosi al carcere di Santa Bona dove si trova recluso, alla presenza del legale di fiducia Fabio Crea e davanti al Gip Piera De Stefani. Ora attenderà l'udienza preliminare in regime di custodia cautelare in carcere. Una scelta quasi obbligata perché Mercaldi non ha un'abitazione. La vita dopo la galera dove ha trascorso quasi la metà dei suoi anni per varie condanne, sempre per rapina, è stata infatti quella del senzatetto. Ha provato a rifarsi una esistenza senza però riuscire mai a conquistarsi un po' di stabilità: niente lavoro, niente soldi, niente casa e dal tunnel della condizione di sbandato ha pensato di uscire tornando al vecchio mestiere, quello del rapinatore.
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