Scatta a Montagnana il nuovo censimento dei pozzi: la caccia ai Pfas parte dai privati e dalle aziende agricole. Il Comune ha emanato l'altro ieri un'ordinanza urgente, che impone ai proprietari di pozzi l'adesione al censimento delle strutture che pescano in falda e la fornitura di dati sullo stato dell'acqua. Le sostanze perfluoroalchiliche, sversate nel vicentino, hanno ormai invaso la falda di un enorme fetta di territorio veneto e sono stati rinvenuti anche nel montagnanese.
Ecco quindi le disposizioni urgenti: ai proprietari di pozzi privati utilizzati a scopo potabile e alle aziende che usano i pozzi per l'approvvigionamento idrico è stato chiesto di far sapere al Comune l'ubicazione del pozzo, la profondità e il punto di pescaggio, oltre ad altri dati tecnici. Per quanto concerne i pozzi usati a scopo potabile o per la produzione di alimenti è necessario procedere con i campionamenti dell'acqua a scadenza semestrale: nel mirino ci sono Pfoa, Pfos e Pfas per capire se sono rispettati i livelli di performance stabiliti dalla normativa. Le analisi devono essere effettuate da laboratori accreditati. I proprietari di aziende zootecniche tanto di tipo familiare quanto intensivo devono segnalare al Comune la lista dei pozzi, con le informazioni sulla profondità e il pescaggio. Inoltre le aziende dovranno fare campionamenti a cadenza annuale per verificare la presenza di inquinanti: le prime analisi dovranno pervenire alle autorità entro la fine di aprile
. «L'ordinanza fa sapere il sindaco, Loredana Borghesan - è un atto dovuto, dettato dal senso di responsabilità istituzionale e legato al ruolo del sindaco, che è anche autorità sanitaria per il proprio Comune e andava fatta come strumento per la tutela della salute pubblica». Ma le analisi dovranno pagarsele i privati. «Al contempo l'ordinanza, che prevede forme di autocontrollo sulle caratteristiche dell'acqua prelevata da pozzi privati avverte il sindaco - ha pesanti riflessi economici, in particolare a carico delle imprese agricole. La questione va affrontata in tempi strettissimi, affinché le nostre imprese non entrino in sofferenza».
Ecco quindi le disposizioni urgenti: ai proprietari di pozzi privati utilizzati a scopo potabile e alle aziende che usano i pozzi per l'approvvigionamento idrico è stato chiesto di far sapere al Comune l'ubicazione del pozzo, la profondità e il punto di pescaggio, oltre ad altri dati tecnici. Per quanto concerne i pozzi usati a scopo potabile o per la produzione di alimenti è necessario procedere con i campionamenti dell'acqua a scadenza semestrale: nel mirino ci sono Pfoa, Pfos e Pfas per capire se sono rispettati i livelli di performance stabiliti dalla normativa. Le analisi devono essere effettuate da laboratori accreditati. I proprietari di aziende zootecniche tanto di tipo familiare quanto intensivo devono segnalare al Comune la lista dei pozzi, con le informazioni sulla profondità e il pescaggio. Inoltre le aziende dovranno fare campionamenti a cadenza annuale per verificare la presenza di inquinanti: le prime analisi dovranno pervenire alle autorità entro la fine di aprile
. «L'ordinanza fa sapere il sindaco, Loredana Borghesan - è un atto dovuto, dettato dal senso di responsabilità istituzionale e legato al ruolo del sindaco, che è anche autorità sanitaria per il proprio Comune e andava fatta come strumento per la tutela della salute pubblica». Ma le analisi dovranno pagarsele i privati. «Al contempo l'ordinanza, che prevede forme di autocontrollo sulle caratteristiche dell'acqua prelevata da pozzi privati avverte il sindaco - ha pesanti riflessi economici, in particolare a carico delle imprese agricole. La questione va affrontata in tempi strettissimi, affinché le nostre imprese non entrino in sofferenza».