Rifiuti sulla porta, danni ad auto e vasi

Mercoledì 7 Dicembre 2016
(L.I.) Rischia di rimanere a lungo dietro le sbarre il terrore di via Romana Aponense. È una condanna esemplare quella sollecitata dal pubblico ministero Giorgio Falcone all'ennesimo processo contro Corrado Buscema, il 57enne imbianchino di origini siciliane, protagonista di uno stalking condominiale senza fine. Tre anni e dieci mesi di reclusione, oltre ad un anno di libertà vigilata a pena espiata e al mantenimento della custodia cautelare in carcere. Il suo difensore, l'avvocato Andrea Micozzi, si è battuto per ottenere una pena più mite. Il giudice Elena Lazzarin si ritirerà in camera di consiglio il prossimo 20 dicembre. È la storia delle molestie, degli atti vandalici e delle minacce perpetrate da Buscema nei confronti dell'ex vicina di casa Michela Galzigna, l'insegnante che per quattordici anni ha vissuto in una specie di inferno, tra auto danneggiate, immondizie abbandonate davanti alla porta e vasi di fiori regolarmente in frantumi. Ma che sarebbe stata oggetto di osservazioni e pedinamenti anche dopo il trasferimento, come dimostrano i volantini lasciati da Buscema nei pressi della sua nuova residenza. In preda all'esasperazione, la donna aveva conosciuto anche l'onta delle manette dopo aver sparato due colpi di pistola contro la porta d'ingresso dell'appartamento del suo stalker. «Sono vittima di una congiura da parte dei miei vicini di casa che vogliono impadronirsi dei miei soldi» ha dichiarato Buscema, prima di essere scortato via dalle guardie carcerarie. La perizia psichiatrica disposta un paio d'anni fa dal Tribunale ha individuato un vizio parziale di mente, che fa scemare la sua capacità di intendere e di volere.

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