"Slot" fuori orario: multe decuplicate

Mercoledì 23 Marzo 2016
Nuovo giro di vite per le sale slot: la multa per chi non rispetta gli orari passa da 50 a 500 euro.
Non registra battute d'arresto la linea dura della giunta Bitonci nei confronti del gioco d'azzardo. Dopo il regolamento anti ludopatia approvato dall'amministrazione comunale nel novembre 2014, ieri dalla giunta è arrivato un altro segnale che va nella direzione della "tolleranza zero" nei confronti di chi proprio non ne vuole sapere di allinearsi alle disposizioni messe in campo da palazzo Moroni per limitare solt e videopoker.
Così ieri l'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia ha fatto approvare dalla giunta una delibera ad hoc che decuplica le sanzioni nei confronti di chi non rispetta gli orari imposti dal Comune relativamente alle sale slot, che possono rimanere aperte dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Gli stessi orari valgono anche per le centinaia di "macchinette" piazzate nei bar e nelle tabaccherie della città.
«Ci siamo accorti - spiega Saia - che molto spesso questi orari non vengono rispettati. Così abbiamo deciso di incrementare in maniera significativa la sanzione, che passa così da 50 a 500 euro». Fino a ieri i 50 euro dell'eventuale multa potevano essere "recuperati" da un solo videopoker in pochi minuti.
«Nella delibera - spiega poi l'assessore - è prevista anche la confisca dei dispositivi utilizzati per il gioco d'azzardo, nel caso in cui le violazioni all'orario imposte dal Comune diventino sistematiche».
Durante i controlli, gli agenti della Polizia municipale devono fare i conti anche con un altro fenomeno. «In molti casi, quando arrivano i nostri vigili i dispositivi sono sì spenti, ma ancora caldi. Questo vuol dire che i gestori dei locali, appena si accorgono della presenza dei vigili, staccano la spina. Noi però non abbiamo alcuna intenzione di farci prendere in giro: in questi casi le sanzioni scattano comunque» dice ancora Saia.
Contro il regolamento che disciplina le sale slot, soprattutto nelle settimane successive alla sua entrata in vigore, sono stati presentati alcuni ricorsi al Tar, che però non sono stati accolti positivamente dai giudici amministrativi. Non è affatto un caso che dopo le iniziali proteste, il dispositivo, pur senza molto entusiasmo, sia stato accettato anche dagli addetti ai lavori.

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