Quattro milioni contesi tra la nipote e l'amministratrice

Domenica 31 Luglio 2016 di Secondo l'accusa l'ottuagenaria sarebbe stata circuita e raggirata
Un elegante palazzo in via del Seminario, altri sei immobili dislocati tra la città e la periferia, titoli, partecipazioni azionarie e un bel gruzzolo depositato nei due conti correnti in altrettante filiali di banche padovane. È un patrimonio quantificabile nell'ordine dei 4 milioni di euro quello finito al centro di un'inchiesta della Procura della Repubblica. Beni e denaro, che appartengono alla vedova 88enne di un docente universitario e al figlio 65enne, con seri problemi di natura mentale, sono al centro di una disputa che vede contrapposti la nipote dell'anziana e la donna che dal 2013 amministra il patrimonio di famiglia. La parente della vedova si è rivolta alla magistratura accusando l'amministratrice di aver effettuato alcune operazioni finanziarie sospette, agendo in totale e completa autonomia e senza rendere conto ai familiari. A.Z., cinquantenne titolare di un'agenzia immobiliare del centro, è finita sul registro degli indagati con l'accusa di circonvenzione d'incapace. In passato la donna aveva gestito gli affitti dell'anziana. Dall'estate 2013 la vedova l'ha incaricata di seguire i rapporti con le banche. Secondo l'accusa A.Z. avrebbe progressivamente ampliato i propri spazi di manovra. Sarebbe riuscita ad ottenere da uno degli istituti di credito una chiavetta "token", necessaria per effettuare operazioni on-line che nè l'anziana nè tantomeno il figlio sarebbero in grado di perfezionare. La chiavetta risulterebbe intestata alla stessa immobiliarista cui vengono inviati per contratto, e solo a lei, i resoconti mensili. In un'altra circostanza l'anziana avrebbe inspiegabilmente ordinato alla propria assicurazione di disporre un bonifico di 40mila euro ad A.Z. Un'altra operazione sospetta sarebbe stata invece bloccata proprio in seguito all'intervento della stessa nipote. A.Z. aveva sottoscritto un ordine di trasferimento di titoli per un importo di 700mila euro da un istituto di credito all'altro ma era stata poi costretta a fare marcia indietro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata però la presunta donazione di una villetta bifamiliare alla Sacra Famiglia, di recente ristrutturazione. L'immobile, del valore di circa mezzo milione di euro, sarebbe stato regalato dall'anziana all'amministratrice dei suoi beni per «riconoscenza». La nipote ha sporto denuncia alla Guardia di finanza sostenendo che la vedova non sarebbe più nelle condizioni di gestire il proprio patrimonio per «indebolimento della funzione volitiva», «menomazione del potere di critica» e «facile assoggettabilità all'altrui opera di suggestione». Ininfluente la presenza del figlio, cui è stato recentemente nominato un amministratore di sostegno. La presunta deficienza psichica dell'anziana e i seri problemi di salute del figlio avrebbero quindi consentito all'immobiliarista di muoversi in completa autonomia. Saranno ora le consulenze medico psichiatriche a stabilire se davvero l'anziana sia stata suggestionata e raggirata.

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