Pronti al blitz, ma era solo un sosia

Sabato 29 Aprile 2017
Pronti al blitz, ma era solo un sosia
Carabinieri pronti al blitz per catturare Igor il russo a Mestrino, ma si trattava solo di un sosia.
A chiamare allarmata le forze dell'ordine, è stata una ragazza che, mentre era col suo fidanzato, ha pensato di aver riconosciuto il pericoloso killer fuggiasco nei lineamenti di una persona seduta sul lato passeggero di un'auto, ferma a un semaforo di via Chiesanuova, affiancata alla loro. La donna era così suggestionata e terrorizzata dalla possibilità di incontrare il famigerato assassino dalla duplice identità, che andava in giro con la foto segnaletica dell'ex militare Jugoslavo impostata come salvaschermo del cellulare.
I carabinieri, che da quando è scoppiata la psicosi Igor, hanno ricevuto circa 15 segnalazioni della presenza del super ricercato 41enne in tutta la provincia, non hanno preso sottogamba la telefonata della ragazza. La padovana si trovava all'altezza del Cimitero Maggiore di Chiesanuova, ferma ad un semaforo, quando ha notato che nell'auto a fianco alla sua, seduto lato passeggero, c'era un uomo somigliante al noto ricercato. Così ha memorizzato la targa del veicolo e poi ha avvisato la centrale operativa dei militari dell'Arma, che hanno immediatamente iniziato gli accertamenti. Grazie alla targa segnalata, i carabinieri sono risaliti al proprietario, un italiano, incensurato, residente nella vicina Mestrino.
E visto che non si tratta di un ricercato qualunque, ma di un assassino «disperato e pronto a tutto», come hanno più volte ribadito le forze dell'ordine, è scattata l'allerta ai massimi livelli, tanto che erano stati interessati anche i carabinieri delle Api, le aliquote di primo intervento, dei gruppi specializzati in antiterrorismo, già in pattuglia a Padova e pronti ad agire nel caso ci fosse stato bisogno di un intervento risolutivo.
Prima però di procedere con un blitz e di fare irruzione, come sarebbe successo se ci fossero state più certezze sulla reale presenza di Igor Vlacavic, alias Norbert Feher, i militari si sono appostati nei dintorni della casa in attesa di raccogliere maggiori informazioni. Dopo poco è comparsa l'auto segnalata dalla ragazza e i carabinieri hanno potuto notare che sì, in effetti, il passeggero somigliava molto al criminale, ma che non si trattava del pericoloso ricercato.
Una volta avvicinato, il proprietario dell'auto, molto intimorito dalla presenza dei militari, ha spiegato che il sosia altri non è che un suo parente, arrivato pochi minuti prima in stazione a Padova dopo un viaggio che l'aveva portato nella città del Santo per trascorrere qualche giorno di vacanza. Insomma, pericolo rientrato immediatamente, ma in casi di questo genere la prudenza non è mai troppa. Nonostante infatti le segnalazioni di recente siano numerose, 15 solo nel Padovano, le forze dell'ordine controllano ogni caso facendo scattare la massima allerta.

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