(L.I.) Avrebbe approfittato delle ridotte capacità cognitive dell'anziana padrona di casa per farsi staccare cinque assegni a titolo di prestito, mai restituito. Massimo Fiore, 38enne padovano, è accusato di circonvenzione di incapace. Aveva preso in affitto un piccolo appartamento all'Arcella, di proprietà di un'anziana, oggi 91enne, ospite di una casa di riposo. È stata l'amministratrice di sostegno della nonnina a presentare una denuncia in Procura. Stando agli accertamenti compiuti dalla Squadra mobile, l'anziana sarebbe stata raggirata. Risulta affetta da un grave deficit cognitivo. E l'inquilino, essendone al corrente, ne avrebbe approfittato. Tra l'agosto 2011 e il giugno 2013 l'anziana gli avrebbe consegnato piccole somme di denaro per far fronte ad una serie di imprevisti, tra cui l'acquisto di un'auto. Complessivamente Fiore si sarebbe messo in tasca circa cinquemila euro. Ora rischia di finire sotto processo. Il suo legale, l'avvocato Camilla Parpaiola, ha chiesto al giudice dell'udienza preliminare Tecla Cesaro un rinvio dell'udienza in maniera da poter perfezionare un accordo risarcitorio con l'amministratrice di sostegno della nonnina, assistita dall'avvocato Anna Maria Alborghetti. Si tornerà in aula il 4 aprile. È probabile che, una volta estromessa la parte civile, Massimo Fiore scelga un rito alternativo.
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