«Più felice della promozione in serie A»

Lunedì 26 Giugno 2017
Che il clima fosse euforico in casa del centrosinistra, ieri sera lo si è capito già prima della chiusura dei seggi. Già alle 22 e 40, Sergio Giordani, che l'11 giugno si era presentato al suo quartier generale dopo le 23, rideva e scherzava con familiari e amici in una gelateria di piazza Dei Signori. Dieci minuti dopo, il suo punto elettorale è già gremito di gente festante. Bambini che suonano il pianoforte, simpatizzanti inchiodati al maxi schermo, chi si lancia sulla frutta messa a disposizione dallo staff. Ad alzare il morale, alle 23 e 28 sono le notizie che arrivano dai seggi del centro. «Siamo molto alti, oltre il 58», dice qualcuno. «Evviva», urla chi gli sta intorno. L'entusiasmo sale alle stellee con due news fresche fresche: l'affluenza supera il 57% e all'Arcella Giordani strappa un seggio a Bitonci. I toni diventano un po' più mesti quando il vantaggio del centrosinistra si riduce a qualche decimale. Poco prima di mezzanotte, la tensione sale alle stelle. Dai seggi arrivano numeri preoccupanti, di fatto è un testa a testa. Per rompere la tensione, come era accaduto la notte dell'11 giugno, Giordani lascia di suo quartier generale e va a farsi una passeggiata sotto i portici. Nel frattempo lo staff del candidato, guidato dal segretario provinciale del Pd Massimo Bettin, è asserragliato in una stanza chiusa da una tenda rossa e compulsa ossessivamente i dati che arrivano dai rappresentanti di lista. In piazza, intanto, iniziano ad arrivare decine di sostenitori che attendono buone notizie. A un terzo dei seggi scrutinati, a pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte, arriva qualche dato confortante: ad un terzo dei seggi scrutinati, Giordani è avanti di mille voti. Scrosciano gli applausi. Dietro la tenda rossa, però, si rimane abbottonatissimi, non si vuole rischiare la figuraccia. Pochi istanti dopo, altro applauso, il vantaggio si sarebbe stabilizzato attorno ai 1500 voti. Man mano che passano i minuti, e che sul sito del Comune si aggiunge sezione a sezione, gli applausi si fanno sempre più frequenti e qualcuno comincia anche a cantare. A mezzanotte meno tre minuti, qualche collaboratore del candidato alza i pugni al cielo in segno di vittoria. Il guru della campagna elettorale Mauro Ferrari davanti ai pugni alzati non riesce a trattenere un sorriso a 32 denti. A mezzanotte un minuto arriva la notizia: Bitonci ha ammesso la sconfitta. E scoppia la festa. Attorno a Giordani la moglie, i figli e Bettin con non trattiene l'immensa soddisfazione. Fuori di sé per da gioia anche Barbara Degani, Maurizio Saia, Antonio Foresta, Carlo Pasqualetto e Manuel Bianzale. «I padovani, evidentemente avevano voglia di cambiare commenta a caldo il vincitore Oggi sono più felice di quanto ho portato il Calcio Padova in A. Oggi hanno vinto i buoni. Mi ha chiamato Renzi e mi ha detto che uno come me bisognerebbe clonarlo. Bitonci invece non l'ho sentito». «Domani mi riposo, poi con Lorenzoni, che sarà il mio vicesindaco, ci metteremo al lavoro per mettere a punto la nostra squadra», conclude. La festa si sposta poi in piazza. Nel frattempo, da corso del Popolo, arriva il corteo di Coalizione civica. Tra la folla si materializza il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio che non esita a saltare al collo di Giordani e a camminare con lui abbracciato.
In via Oberdan l'incontro tra Giordani e Lorenzoni e qui l'abbraccio è liberatorio. «Abbiamo vinto perché la nostra proposta era costruttiva e la loro distruttiva commenta a caldo il leader arancione - Stasera festeggiamo, poi ci metteremo al lavoro per mettere a punto la squadra che farà ripartire questa città». Fatta la dichiarazione, Lorenzoni se ne va verso palazzo Moroni tra cori goliardici: «Bitonci torna a Cittadella», è il più gettonato.

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