Pasticciera pestata e rapinata della collana

Domenica 24 Settembre 2017
Pasticciera pestata e rapinata della collana
L'AGGRESSIONE
PADOVA Paola Passuello, titolare della pasticceria San Lorenzo di via Viotti all'Arcella, è ancora sotto choc per la rapina che ha subito ieri mattina nel suo negozio. Un giovane magrebino l'ha aggredita colpendola più volte in testa ed al volto con una bottiglia di birra mentre, con l'altra mano le stringeva il collo fino a farle mancare il respiro. Poi ha afferrato la collana e strattonandola con forza l'ha strappata. Lo straniero, con in mano parte del gioiello, è fuggito in direzione di via Plebiscito. Pochi minuti di terrore che hanno lasciato l'anziana dolorante e terrorizzata. «È stata un'esperienza troppo brutta, subito dopo non mi reggevo in piedi, mi sono sentita male, tremavo racconta Paola - Non ho voluto però andare al pronto soccorso, un medico che abita qui vicino mi ha detto che potrei avere una piccola frattura allo zigomo. Magari andrò più tardi». Paola Passuello, insieme al marito, ha voluto rimanere dietro il banco della pasticceria che ha aperto nel 1973 e dove, come sottolinea, non le era mai accaduto nulla. «Sono arrivata con mio marito, come ogni giorno, intorno alle 4.30. Abbiamo sistemato i tavolini, poi è passato il giornalaio e abbiamo finito di sistemare. Mio marito - prosegue - è andato in laboratorio e ha infornato, mentre io ero in bar a finire di preparare le ultime cose. Ho sentito bussare e mi sono avvicinata alla porta, era poco prima delle 6». Paola Passuello spiega che spesso i clienti abituali, transitando dalla pasticceria per andare al lavoro bussano e prendono i cornetti appena sfornati. «Ho aperto appena uno spiraglio tenendo ferma la porta anche con una gamba ricorda la donna e ho visto un ragazzo. Mi è sembrato un tunisino, in mano aveva una bottiglia di birra. Mi ha dato un primo colpo in testa e poi ha continuato a picchiare, ho avuto il terrore che fosse rotta e mi tagliasse con i cocci. Con l'altra mano mi ha afferrato il collo, stringeva fortissimo, ho sentito mancare l'aria, faticavo a respirare e non potevo parlare». E ancora: «Ha aperto la mano, ha afferrato la collana e tirava con tanta forza pareva una bestia. Con il collo libero ho potuto urlare, mio marito era in laboratorio ha sentito ed è corso con un coltello. Il giovane minacciava mio marito, poi la collana si è rotta ed è subito scappato portandosi via il pezzo che gli era rimasto in mano». L'anziana, dolorante e spaventata è crollata su una sedia. «Mi sentivo svenire, tremavo ho avuto tanta e tanta paura sottolinea - mentre ero seduta l'ho visto ripassare ha bussato e poi è partito verso via Plebiscito di nuovo, correva come una gazzella». Nel frattempo in via Viotti è arrivata la polizia allertata dal marito della donna ed è scattata la caccia all'uomo in tutta la zona, ma senza risultato. «Sono stata anche in questura dove ho provato a riconoscere il rapinatore da una serie di foto, ma non l'ho trovato racconta e non ho voluto andare all'ospedale anche se sento dolore dalla parte sinistra del viso. Mi farò controllare». Passato il momento di terrore che ha vissuto Paola ed il marito si sono ricordati che il giovane era presente al loro arrivo. «Quando siamo arrivati in negozio abbiamo notato che poco lontano, vicino alla fermata dell'autobus, c'era un ragazzo. Stava fermo e beveva, in mano teneva una bottiglia di birra dichiara la pasticcera non ci abbiamo fatto caso più di tanto. Siamo entrati e ci siamo messi al lavoro come ogni giorno. Il giovane ha aspettato per oltre un'ora il momento buono. Sono convinta che picchiandomi volesse gettarmi a terra per arrivare alla cassa, ma non ce l'ha fatta ad entrare».
Luisa Morbiato

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