Otto donne su dieci fanno prevenzione

Domenica 23 Aprile 2017
Otto donne su dieci fanno prevenzione
Gli importanti passi in avanti compiuti dalla medicina di genere, lo stato dell'arte degli screening in Veneto cui aderisce l'80% delle donne (rispetto al 61% a livello nazionale), le nuove strategiche opportunità date dal vaccino contro il papilloma virus, ora nel mirino di una scellerata campagna no vax, l'accesso alle cure ostetriche e ginecologiche da parte delle straniere: se ne è parlato ieri al convegno Donna e salute, promosso nella sala della Carità dall'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Padova con la sua Commissione donne e con il patrocinio di Comune, Università, Azienda ospedaliera, Ulss 6 Euganea, Iov, Centro studi nazionale su Salute e Medicina di genere, Associazione triveneta di ginecologia e ostetricia, Associazione ginecologici extra-ospedalieri. Il meeting, il cui comitato scientifico è composto da Antonella Agnello, Gianna Vettore, Giustina De Silvestro, Martina Maraffon, ha celebrato la seconda Giornata nazionale dedicata alla salute della donna, istituita su proposta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L'argomento principe ha riguardato la prevenzione e l'assistenza al femminile: la salute inizia infatti dalla prevenzione, che va intesa come un comportamento virtuoso da adottare in tutte le fasi della vita. «Nell'ambito della salute della donna bisogna enfatizzare la traslazione dell'informazione, il trasferimento della ricerca nell'applicazione clinica e amalgamare le competenze, finora poco integrate. E non è solo una questione di terapia - ha osservato Paolo Simioni, presidente dell'Ordine dei medici di Padova - è la lungimiranza nelle scelte di prevenzione che migliora lo stato di salute di una società. I modelli organizzativi devono tener conto delle problematiche inerenti la salute delle donne, che contemplano diversità e problemi specifici». Il fegato, per esempio. Nonostante non vi siano particolari differenze morfologiche tra i due sessi, quello della donna è più vulnerabile alla situazioni di autoimmunità. Il corpo femminile inoltre è più suscettibile al danno da alcol. Anche nelle cardiopatie è evidente una diversa sensibilità. Nei test diagnostici tradizionali è evidente come la predittività sia inferiore nelle donne rispetto agli uomini.

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