Niente timbro sul cartellino, medici controllati con il gps

Venerdì 30 Settembre 2016 di Sarà utilizzata una "app" per verificare la presenza sul posto di lavoro «Così manterremo il privilegio di non essere equiparati agli operai»
I suoi medici, dottorandi e specializzandi sono oggi gli unici in Italia a non timbrare il cartellino. Da domani saranno i soli ad essere geolocalizzati tramite una "app" che monitorerà per filo e per segno i loro spostamenti. La Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova continua a distinguersi nel panorama nazionale: adesso ricorre al sistema Gps per rilevare le presenze.
L'Azienda ospedaliera, com'è noto, è a regime misto prestando servizio al suo interno camici bianchi sia ospedalieri sia universitari. I primi timbrano il cartellino da tempo immemore, i secondi no essendo finora sufficiente una sorta di autocertificazione cartacea firmata dal primario di reparto universitario che attesta la presenza dei suoi professionisti a tal ora a svolgere tal attività assistenziale.
Alla Corte dei Corti questo andazzo non è mai piaciuto e in questi giorni ha imposto il diktat: anche gli accademici devono tassativamente strisciare il badge. Da due settimane il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Luciano Flor ha addirittura bloccato i pagamenti di turni di reperibilità e acquisto di prestazioni (due "voci" dello stipendio) nei confronti degli universitari che, da sempre profondamente allergici al convenzionale cartellino, si sono inventati un escamotage per così dire più nobile e decisamente più raffinato. Ecco dunque la proposta del presidente uscente della Scuola di Medicina e Chirurgia, il medico legale Santo Davide Ferrara: una "app" che certifichi la presenza dei medici universitari (oltre duemila tra professori e professionisti in formazione) all'interno di un perimetro ospedaliero sì ma "allargato" a istituti e aule, visto che oltre all'assistenza il Bo si occupa soprattutto di didattica e ricerca. Tant'è che il Centro di calcolo ci sta già lavorando e, tempo un mese, l'applicazione software scaricabile su dispositivi di tipo mobile, quali smartphone o tablet, potrebbe essere bell'e pronta. «Al magnifico rettore Rosario Rizzuto l'idea è piaciuta, così come all'Azienda ospedaliera e alla Regione Veneto. È un sistema informatizzato - osserva il professor Ferrara - che ci consentirà di mantenere il privilegio di non timbrare e di non essere equiparati a operai o impiegati».
Una volta in essere l'app, l'Università conoscerà con precisione dove si trovano i propri camici bianchi, sarà in grado di rendicontarne esattamente le ore di servizio per settimana e dalla piattaforma informatica l'Azienda ospedaliera potrà attingere agilmente i dati di suo interesse. Se l'accademia riuscirà a indicare una data precisa di entrata in operatività del software quale promessa ufficiale di consuntivo non più manuale, la quota parte di stipendio vacante potrebbe essere a breve saldata.

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