Lei disobbedisce, lui la picchia a sangue

Lunedì 14 Agosto 2017
Lei disobbedisce, lui la picchia a sangue
«Tu devi fare quello che dico io e non ti devi ribellare». E poi giù schiaffoni, di dritto e di rovescio, fino a mandarla all'ospedale. La vittima, dimessa dal pronto soccorso con otto giorni di prognosi per trauma facciale, è una 25enne padovana, madre di due figli. L'aguzzino è il marito, un 28enne tunisino, violento e pregiudicato, che già aveva aggredito la moglie per futili motivi, per cui aveva ricevuto un ammonimento dal questore.
Sono da poco passate le 10 di sabato mattina quando una donna, disperata, ha chiamato il 113 per chiedere l'aiuto dei poliziotti. Era la mamma della giovane moglie: «Venite che sennò l'ammazza» avrebbe urlato al telefono alla centrale operativa della questura.
A sirene spiegate è partita una Volante che ha raggiunto la casa dei due in zona Guizza. Qui i poliziotti hanno trovato la 25enne piena di lividi e con il volto paonazzo. La ragazza è stata portata in pronto soccorso, dove i medici le hanno diagnosticato un trauma facciale guaribile in poco più di una settimana. Quel che è bastato agli agenti per arrestate il marito violento, che già in passato aveva picchiato, offeso e usato violenza sulla coniuge. L'uomo non sopportava che la moglie facesse le cose di testa sua, non la faceva quasi più uscire di casa e la obbligava a soddisfare qualsiasi suo ordine e desiderio. La giovane, che negli anni gli ha dato anche due figli, spesso si frapponeva tra il bruto e i bambini, per evitare che anche loro venissero colpiti. I due minori, fortunatamente, durante questo ennesimo episodio di violenza domestica, non erano in casa e non hanno assistito al pestaggio della mamma. Reso folle e ingestibile dalla rabbia, anche perché la moglie aveva osato chiedere aiuto, mettendolo nei guai, il tunisino ha continuato con il suo comportamento violento anche con gli agenti e poi in camera di sicurezza. Il 28enne era così fuori di sé che ha iniziato a picchiare violentemente coi pugni e con la testa il vetro antisfondamento della cella, tanto da creparlo. Senza contare le minacce di morte lanciate all'indirizzo dei poliziotti: «Vi ammazzo tutti. Me la pagherete» ha continuato a urlare sia nella Volante, che poi in camera di sicurezza, Il tunisino è stato quindi arrestato sia per maltrattamenti in famiglia che per resistenza a pubblico ufficiale e questa mattina finirà davanti al giudice.
Lo straniero è da molti anni in Italia e fin dal suo arrivo ha avuto problemi con la giustizia. La sua posizione è regolare, visto il matrimonio con una donna italiana. Nel suo passato ci sono precedenti per lesioni, spaccio e detenzione di droga. Nel dicembre di due anni fa speronò un'auto guidata da un operatore delle forze dell'ordine.

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