La sorella: «Luca non ruberebbe nemmeno un laccio delle scarpe» I genitori: «Un piano contro di lui»

Venerdì 24 Giugno 2016
«Ho sette anni in più di mio fratello, ma la pensiamo uguale anche se ci vediamo poco. Siamo stati educati nello stesso modo e so che non ruberebbe neanche dei lacci da scarpe». Parla decisa Lucia Claudio, sorella del sindaco arrestato, e non ha dubbi sulla sua innocenza. Nella casa dei genitori, Giorgio e Graziella, sta per stringersi tutta la famiglia. Da Roma e Milano, dove lavorano sono in arrivo la moglie e il fratello. Ci sono, in qualche stanza, anche i tre bambini del sindaco. Per tutta la famiglia è il giorno più duro.
«Quando Luca è andato a salutare i figli stamattina era accompagnato da un finanziare. Che bisogno c'era che fosse scortato?» osserva mamma Graziella. C'è un'inchiesta, accuse, arresti: «Un anno fa sono arrivati qui con i cani lupo e i bambini che dormivano, a tre giorni dalla candidatura per le elezioni regionali di mio figlio che è così saltata. Sono tornati oggi perché domenica è stato rieletto sindaco. Cosa possiamo pensare?» commenta Graziella Claudio. «Noi ci chiediamo cosa c'è dietro tutta questa cosa. Sicuramente qualcosa di grosso. Noi siamo delle briciole e ci hanno calpestati. Luca è un anno che proclama che è innocente, e lui, innocente, lo e davvero».
Nelle carte dell'indagine si parla di un capitale immobiliare ottenuto illecitamente: «Mio figlio è in rosso in banca, paga il mutuo. Che bisogno ne avrebbe se davvero fosse così ricco» rileva il padre del primo cittadino Giorgio Claudio. «Luca non si aspettava l'arresto a così tanto tempo dalle accuse. Ma quello che non si capisce è perché siano venuti a prenderlo proprio ora. Se ritenevano di poterlo fare potevano farlo prima. Qualcuno non vuole che faccia il sindaco ancora e quel qualcuno è il Pd», aggiunge Giorgio Claudio. «Io non so se Luca avrà ancora la forza di lottare - dice la sorella Lucia - si condanna uno che fa le cose con passione e con amore per la sua gente. C'è da chiedersi chi ha manovrato tutto quello che è partito con Ivano Marcolongo (l'ex assessore di Montegrotto arrestato mentre intascava una tangente il 13 aprile 2015). Una persona con cui mio fratello non aveva a che fare da anni e della quale aveva avvisato anche Massimo Bordin di stare attento».

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