La denuncia della Cgil: «Mancano 300 posti nell'assistenza riabilitativa»

Giovedì 8 Dicembre 2016
(E.F.) Il piano di fusione delle Ulss del Veneto sta per realizzarsi, ma a Padova mancano 300 posti letto dedicati all'assistenza riabilitativa. Secondo il piano sanitario regionale approvato nel 2012, insieme al posto letto tradizionale all'interno degli ospedali, dovrebbe esserci una serie di servizi fondamentali indirizzati alla riduzione dei periodi di permanenza in ospedale. In particolare, secondo quanto stabilito con il piano sanitario, dovrebbero essere potenziati i servizi dell'Unità Riabilitativa Territoriale, gli ospedali di comunità, la medicina di gruppo integrata, e tutte quelle strutture intermedie che coinvolgono e interessano un numero consistente di cittadini. Anche alla luce della fusione tra Ulss che diventerà realtà il prossimo primo gennaio, la Cgil padovana chiede alla Regione di mettere in pratica il piano sanitario approvato nel 2012, per salvaguardare i servizi di assistenza sanitaria intermedia che non riguardano gli acuti, ma tutti coloro vengano dimessi dall'ospedale e necessitino comunque di aiuto. Non solo: le strutture intermedie servirebbero a garantire assistenza anche alle aree della disabilità, della psichiatria, e della prevenzione. A Padova ci sono 3.600 posti letto per gli acuti: un dato che evidenzia una buona capacità di risposta sanitaria da parte delle Ulss provinciali per ciò che riguarda l'assistenza di primo e secondo livello. Ma secondo le stime della Cgil, per ciò che riguarda le strutture intermedie, mancano 69 posti letto all'Ulss 17, 74 all'Ulss 15 e 115 all'Ulss 16. «Questo perché manca il personale per gestirle dichiara Alessandra Stivali della Cgil di Padova -. Chiediamo che chi ha fatto della sanità il cavallo di battaglia della propria campagna elettorale, mantenga fede ai propri impegni. Le strutture intermedie sono molto importanti soprattutto nelle zone periferiche della provincia e della regione, dove ci sono molti anziani e gli spostamenti sono più difficoltosi». Un posto letto ordinario costa alla comunità 600 euro al giorno, mentre un posto nelle strutture intermedie ne costa 150. «Non siamo contrari alla fusione tra le Ulss, ma chiediamo che venga attuato il piano sanitario del 2012 dichiara Ivana Fogo dello Spi Cgil -. Non siamo contrari alla definizione dei nuovi ambiti territoriali, ma non vogliamo che le amministrazioni rallentino l'erogazione dei servizi al cittadino».

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