In processione per il Giubileo da tutta Italia e dalla Spagna

Lunedì 26 Settembre 2016
Dovevano essere in seicento, e invece erano il doppio, di ventiquattro confraternite provenienti da tutta Italia (Latina, Taranto, Molfetta, Messina, Pescara), più i rappresentanti di Ceuta, città spagnola dell'Africa settentrionale, ieri al Santo per il Pellegrinaggio antoniano della Misericordia. Un'iniziativa giubilare molto sentita e partecipata, dunque, che ha avuto in Leonardo Di Ascenzo, priore della Arciconfraternita padovana, e nel cappellano padre Alessandro Ratti, i punti di riferimento. Già nella serata di sabato, con la fiaccolata nei chiostri e in basilica, si era vissuto un momento di preghiera, di riflessione e di ricordo (di padre Enzo Poiana), coinvolgente per raccoglimento e sentimento.
Ieri mattina, nella processione dalla chiesa dei Cappuccini di Padre Leopoldo al Santo (il Comune era rappresentato dal consigliere Nicolò Calore), l'epilogo della due giorni di pellegrinaggio, con confratelli e consorelle negli abiti tradizionali, cappe, mantelli, cappucci, a portare stendardi, labari, insegne, nella continuità di una storia millenaria che parla di fede e di devozione, di carità e di penitenza.
Al Santo, con l'Ensemble della Cappella Musicale antoniana, la messa solenne concelebrata dal delegato pontificio Giovanni Tonucci. Dopo il saluto del vicerettore Giorgio Laggioni, il Presule, ha esortato alla carità, esercitata secondo le opere di misericordia corporali, ma non dimenticando quelle spirituali, come la conversione dei peccatori. Convertire i ricchi "Epulone" di oggi, infatti, significherebbe togliere i tanti «Lazzaro» del mondo dalla povertà.
Alla fine della messa, monsignor Tonucci ha benedetto le ceste coi pani distribuiti poi ai fedeli sul sagrato della basilica dall'Arciconfraternita padovana. Mentre un altro pellegrinaggio arrivava al Santo: quello di un migliaio di ucraini sparsi per l'Italia, per i quali è stata celebrata la liturgia in rito bizantino.(((lugaresig)))

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