Il paese all'unanimità: «Sgomberate i profughi»

Domenica 24 Settembre 2017
Il paese all'unanimità: «Sgomberate i profughi»
VIGHIZZOLO
Il progetto di ospitalità dei migranti deve cessare immediatamente e ogni disordine ricadrà sul capo della Prefettura. Lo stabilisce a muso duro la comunità di Vighizzolo, che non vuol proprio saperne dei 13 richiedenti asilo ospitati da lunedì in un'abitazione privata del paese: venerdì sera si è svolto in municipio un consiglio comunale, convocato con carattere d'urgenza e di straordinarietà, che ha visto le forze politiche della località della Bassa Padovana unite per l'obiettivo comune. «La delibera è stata approvata all'unanimità conferma il sindaco, Andrea Vanni sostanzialmente chiediamo di sospendere immediatamente il progetto integrativo presentato dalla cooperativa, che prevede l'accoglienza di 13 richiedenti asilo, con lo sgombero della struttura». Nel frattempo 400 cittadini hanno sottoscritto la petizione attivata per dare più forza all'azione politica dell'assemblea. 400 firmatari sul poco più di 900 residenti significano, contando minori, assenti e persone non in grado di andare a sottoscrivere il documento, quasi tutta la popolazione. I residenti di Carceri, che confina con Vighizzolo, si sono lamentati perché non è stato possibile estendere l'accesso al documento anche a loro. Come dirimpettai si sentono coinvolti in una vicenda che va oltre i confini del piccolo centro. «Sono già state raccolte le firme e siamo in attesa che il Prefetto ci riceva sottolinea il primo cittadino, che fin dal principio della vicenda si è schierato decisamente contro il progetto della coop e abbiamo già inviato tutta la documentazione in prefettura tramite posta elettronica certificata, sollecitando un urgente incontro». Secondo alcune indiscrezioni pare che la richiesta non abbia ancora ricevuto risposte ufficiali. Ma sindaco e cittadini hanno intenzione di presentarsi a Padova per chiedere conto di quanto sta accadendo a Vighizzolo.
«Vogliamo portare personalmente le istanze del nostro territorio al Prefetto ribadisce Vanni - per far capire che Vighizzolo non è strutturalmente idonea a rispondere a questa emergenza». Proprio sull'idoneità della piccola località dell'estense ad accogliere i migranti si basa il provvedimento approvato dal consiglio comunale dell'altra sera. Nella delibera si parla infatti di «malessere suscitato fra la popolazione, che ha comportato tensioni sociali» e di una «ridotta dimensione demografica di Vighizzolo rispetto al numero di richiedenti asilo, che è motivo di difficile integrazione tra la popolazione». Ma soprattutto l'assemblea ha puntato il dito contro il «mancato coinvolgimento dell'Amministrazione e dei cittadini nella condivisione del progetto si legge nella delibera inviata in Prefettura presentato dalla cooperativa Homo Faber, che avrebbe permesso una concertazione con chi conosce le reali criticità del territorio». Se a questo si aggiunge la «carenza di centri aggregativi» e «l'esiguo numero di attività industriali e commerciali che offre il nostro paese per un'integrazione lavorativa» è ben chiaro come il tessuto social non abbia alcuna intenzione di accettare il piano proposto dalla coop.
La richiesta di stop all'ospitalità e di sgombero della villetta privata nella quale vivono i 13 profughi da lunedì non è l'unica richiesta fatta dal consiglio di venerdì. La delibera chiede, oltre alla sospensione immediata del progetto di integrazione, anche l'attribuzione e la responsabilità di eventuali situazioni di disordine pubblico al legale rappresentante della coop e al Prefetto. Una posizione durissima, che rischia di creare una frattura tra l'ufficio padovano del Governo e il territorio. E la tensione pare destinata a salire.
Ferdinando Garavello

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