Grazie a Team for Children la nuova ala per gli adolescenti

Sabato 3 Dicembre 2016
Grazie a Team for Children la nuova ala per gli adolescenti
(F.Capp. M.G.) ) Uno spazio a misura di adolescente. Il reparto di Oncoematologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova si doterà della Teen Zone, una nuova struttura coperta destinata a ospitare i pazienti teen-agers ovvero un'area loro dedicata per lo studio, lo svago e il relax durante le giornate che questi giovanissimi uomini e donne devono trascorrere all'interno del day-hospital per sottoporsi alle terapie.
Il progetto nasce dalla sinergia tra l'associazione Team for Children, l'Azienda ospedaliera, l'Università di Padova e Gaia srl. L'Unità operativa complessa diretta dal professor Giuseppe Basso è centro di riferimento nazionale per la diagnosi delle leucemie acute e centro di coordinamento di protocolli nazionali ed europei di diagnosi e cura di linfomi, sarcomi, tumori cerebrali, tumori epatici e segue ogni anno 250 nuovi bambini e ragazzi, di cui l'80% è avviato a guarigione. I ricoveri hanno un elevato indice di attrazione (il 25% del pazienti proviene fuori Veneto), alta complessità (il 27% degli accessi ordinari e il 52% di quelli in Unità trapianti), mentre il 12% ha carattere di urgenza. La guarigione oggi è una realtà più presente di ieri, e il tunnel della malattia e della terapia può essere attraversato con tanta fatica ma con successo.
Come hanno precisato ieri Nicola Spranzi responsabile del progetto per Team for Children e la presidente Chiara Girello Azzena che ha creduto con tutte le sue forze in questo progetto, lo spazio sarà di 160 metri quadrati per piano e consentirà agli adolescenti di poter studiare, parlare e fare attività fisica e ascoltare musica in un spazio dedicato, diviso da quello dei piccoli. La struttura che nascerà a fianco del day hospital di oncoematologia sarà pronta per marzo. Costerà 500mila euro, più altri 150 mila di allestimenti. Molto spazio sarà dato al legno e ovviamente sarà antisismica. Spranzi ha ricordato come l'investimento sia quasi interamente frutto di uno sponsor che ha voluto rimanere anonimo. «Abbiamo ascoltato i disagi dei ragazzi e lo abbiamo pensato insieme a loro, anche a quelli che oggi non ci sono più» ha dichiarato la presidente con un filo di commozione. Superata subito dopo dalla determinazione che l'ha portata davanti al presidente Zaia. «Ero quasi sopraffatta dalla mole di concessioni da avere, lui mi ha aiutato». E in sei mesi il progetto è stato ultimato.
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