Gottardo mette il veto su Giordani

Martedì 17 Gennaio 2017
Gottardo mette il veto su Giordani
Prime crepe nel centrosinistra, e Settimo Gottardo impallina la candidatura di Sergio Giordani: «Non è un civico ed è espressione dei sostenitori del sì al referendum costituzionale». L'ex sindaco di Padova, sostenitore della candidatura di Fernando Zilio, va così all'attacco dell'ex patròn del Calcio Padova, non risparmiando una punzecchiatura a Barbara Degani: «Non basta chiamare un candidato civico, perché questo lo sia automaticamente. Costruire una gabbietta partitica attorno al nome di Sergio Giordani non è utile, innanzitutto, alla storia ed alla credibilità di questo imprenditore» afferma Gottardo, aggiungendo: «La proposta di Giordani, uscita dalla casa della brava sottosegretaria all'Ambiente del governo Renzi e del governo Gentiloni, assieme al segretario provinciale e comunale del Pd Bettin e Bressa, al coordinatore dei tosiani Rocco Bordin più qualche altra simpatica e nota foglia di fico, viene ad essere ancor più la proposta dello schieramento del sì, che ha perso il mese scorso il referendum costituzionale renziano. È questo il civismo della città che si vuole interpretare come rottura rispetto al passato?».
«È stata posta una scadenza tutta interna al Pd, quella del 31 gennaio, come termine ultimo per sfuggire al nodo delle primarie - dice ancora l'ex primo cittadino - Questo appare un espediente per rovesciare sulla società padovana scadenze proprie di un partito. Vincolando il dibattito e la libertà di scelta della società padovana alle esigenze interne del partito, anzichè mettere i partiti al servizio ed al confronto con la società».
Secondo Gottardo in questo modo «si rischia con una proposta così combinata, un'operazione solo di facciata, simile a quella vecchia storiella dell'abate medievale il quale, volendo mangiare a tutti i costi una succulenta porchetta il venerdì di quaresima, prima la battezzava pesce».
«È così che si tratta un civil servant? È così, come fa il fronte del vecchio sì referendario, appena bocciato, che si cuce anche a sinistra?» si chiede l'ex esponente democristiano, che conclude: «Mi permetto umilmente di suggerire di utilizzare la pluralità di candidature in questa fase, per una forma aperta di primarie delle idee, al di là di ogni scorciatoia».

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