Già colpito da un lutto, era padre di due bimbi

Domenica 11 Dicembre 2016
C.Arc.) Pasquale Castaldo aveva compiuto 39 anni lo scorso 8 giugno. Da qualche tempo si era separato dalla moglie. Lascia due bimbi di tre e sei anni. Fin da ragazzino sognava di entrare nei carabinieri. Appena arruolato nell'Arma arriva alla stazione di Legnaro dove trascorre i primi dodici anni della sua carriera. Una passione innata per la divisa, lo porta negli anni a formarsi e a diventare una delle figure più importanti della stazione. Persona umile sempre pronta ad imparare cose nuove e negli anni disponibile ad aiutare i più giovani. Dopo una lunga permanenza a Legnaro per l'appuntato scelto Pasquale Castaldo si è aperta la strada della Radiomobile. Quattro anni vissuti in prima linea a Piove di Sacco nei quali il compianto carabiniere di Acerra si distingue per impegno, intuito e dedizione al lavoro. Mai un calo di tensione, persona riflessiva, ma allo stesso tempo sanguigna, non si è mai tirato indietro di fronte alle insidie di un mestiere che quotidianamente mette di fronte le insidie della strada e della criminalità. La vita di Pasquale Castaldo è stata segnata alcuni anni fa da un grave lutto che gli ha portato via la sorella, morta a seguito di una malattia incurabile. Il militare però non si è mai perso d'animo e circondato dall'affetto degli amici e dei colleghi, ha continuato sempre a lottare con l'entusiasmo di chi crede nel proprio lavoro e sogna un futuro migliore. Dopo il quadriennio al Norm di Piove di Sacco, ora aveva intrappreso una nuova avventura alla Compagnia di Este. Svolgeva lo stesso lavoro in autoradio, soltanto in un territorio nuovo. Nel mese in cui ha operato ad Este è subito riuscito a farsi amare da tutti per il suo modo di prendere la vita di petto con un'innato ottimismo che lo caratterizzava. Pasquale Castaldo, un'esperienza alla Radiomobile che l'ha fortificato anche nella guida, era considerato comunque un automobilista prudente e accorto. Il muro di nebbia che riduceva al minimo la visuale sul territorio di Bovolenta, la strada ghiacciata e forse un po' di stanchezza, potrebbero essere stati i ultimi nemici che non gli hanno dato scampo.

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