Foto hard dalla minore, rifiuta la rieducazione

Domenica 23 Luglio 2017
Avrebbe dovuto far pervenire al giudice Laura Alcaro il programma rieducativo da attuare attraverso i lavori socialmente utili. Non ha però rispettato l'impegno assunto in occasione della precedente udienza. Dovrà quindi affrontare il processo. Il tribunale ha aggiornato il dibattimento ad aprile 2018. Adhurim Bishtaja, 24 anni, albanese, residente a Pietra Ligure (Savona), assistito dall'avvocato Paola Porzio, è accusato di aver adescato su Facebook una ragazzina padovana, all'epoca soltanto quattordicenne, riuscendo a farsi inviare via whatsapp foto e video in pose intime. Il giovane non si era però accontentato. Aveva continuato a pretendere immagini sempre più spinte ricattando la minore. Qualora non avesse soddisfatto le sue richieste foto e video hard avrebbero fatto il giro della rete. L'incubo della minore era durato una settimana. Poi la ragazzina aveva trovato il coraggio di confidarsi con il fidanzato e con la madre che l'avevano accompagnata dai carabinieri di Albignasego a sporgere denuncia. C'era voluto poco ai militari dell'Arma per risalire al molestatore. Bishtaja deve ora rispondere di violenza privata. I fatti risalgono al novembre 2013. All'epoca la ragazzina aveva quattordici anni e dieci mesi. È stata agganciata sul social network più famoso al mondo da un sedicente William Pasini. Ha commesso l'errore di concedergli l'amicizia e di avviare i contatti in chat. Lo sconosciuto non ha perso tempo nel tempestarla di domande sulle sue abitudini sessuali e sul suo abbigliamento intimo. La ragazzina è stata al gioco. Credeva scherzasse quando le ha chiesto di inviargli qualche foto seminuda. La 14enne è caduta nel tranello. Dopo lo scambio dei numeri di telefono gli ha inviato cinque scatti in atteggiamenti provocanti. Per tutta risposta il sedicente William Pasini le ha girato una sua foto durante un gesto di autoerotismo. È in quel momento che la minore ha fiutato il pericolo. Ma non sapeva come liberarsi di quello scomodo interlocutore. Lui pretendeva sempre di più. Voleva un video in perizoma. Poi pretendeva foto con il seno della 14enne in bella evidenza. «Sto male, lasciami stare - le scriveva la minore impaurita - tu mi devi dimenticare, mi fai sentire una p...., mi stai rovinando la vita». Ma lo sconosciuto non ne voleva sapere di fare marcia indietro. Se la ragazzina non gli inviava nuove foto si diceva pronto a pubblicare le sue immagini hard su Facebook. Esasperata, si è decisa a denunciarlo. Sul social network Bishtaja utilizzava generalità false ed anche la foto whatsapp non era la sua.

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