(L.I.) Nuovi guai giudiziari per Dino Maglio, 36enne ex carabiniere originario di Surbo, nel leccese, già condannato in abbreviato a sei anni e mezzo di reclusione (poi ridotti in appello a cinque, in attesa della Cassazione) per violenza sessuale sulle turiste ospitate nel suo appartamento, e in attesa di un secondo processo per fatti analoghi. Il gup del Tribunale di Lecce, Michele Toriello, lo ha rinviato a giudizio per evasione e detenzione di materiale pedopornografico aggravato dall'ingente quantitativo. Il processo si aprirà il 4 ottobre dinanzi ai giudici della prima sezione penale. A dare origine a questa nuova inchiesta le ripetute violazioni dell'ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Surbo emessa dal Tribunale del Riesame di Venezia nel maggio 2015. Maglio si è ripetutamente allontanato dalla sua abitazione tra dicembre 2015 e giugno 2016, e ha avuto contatti con altre persone. Per questo nel giugno 2016 i carabinieri gli avevano contestato il reato di evasione accompagnandolo al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, dove è tuttora ristretto. Nel corso della perquisizione domiciliare i militari gli avevano sequestrato telefono e computer. Si era scoperto che Maglio non aveva scaricato soltanto film e canzoni. Nell'hard disk del pc erano stati salvati circa duecento tra filmati e fotografie dal contenuto pedopornografico. Da lì le nuove accuse che hanno portato al rinvio a giudizio. Tra pochi giorni nuovo appuntamento al Tribunale del Riesame di Venezia per ottenere gli arresti domiciliari.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".