Fallita la società Collina del Sole

Venerdì 24 Febbraio 2017
(L.I.) Non hanno voluto ricorrere a riti alternativi. Se la giocheranno in contraddittorio i sette imputati nella vicenda della ristrutturazione dell'hotel Corinna di Forno di Zoldo, nel bellunese, con la trasformazione urbanistica in sei unità di tipo residenziale. Il giudice dell'udienza preliminare Cristina Cavaggion li ha rinviati a giudizio davanti al tribunale collegiale, con prima udienza fissata per il 10 ottobre. Paolo De Rossi, 61 anni, padovano, Emilio Soligo, 60enne, di Vedelago, Renato Allegro, 68 anni, residente in città, Valter Nardo, pure 68enne, padovano, Antonio Finato, 64 anni, di Mestrino, Ezio Carlon, 79 anni, di Villa del Conte, e Enzo Olivotto, pure 79enne, di Longarone dovranno difendersi dalle accuse di bancarotta fraudolenta per distrazione, evasione fiscale, truffa e falso materiale in certificazioni amministrative.
L'operazione immobiliare a Forno di Zoldo era iniziata male e finita ancor peggio, con una sentenza di fallimento. Allegro e De Rossi sarebbero stati gli ideatori dell'affare attraverso la società Collina del Sole Srl, con sede a Padova, in via Tazzoli, dichiarata fallita il 24 febbraio dello scorso anno, su richiesta della stesso pubblico ministero Marco Peraro. Utilizzando una serie di documenti falsificati con timbri del Comune di Forno di Zoldo e della Provincia di Belluno sarebbero riusciti, con la complicità degli altri imputati, ad ottenere nel 2011 da Banca Antonveneta un mutuo fondiario di 2,6 milioni di euro, di cui la gran parte erogati dopo la stesura del contratto di compravendita dell'immobile in ristrutturazione da parte della società Immobiliare Europea Srl. Per quel finanziamento Antonveneta non ha mai ottenuto il pagamento dei ratei. L'operazione immobiliare non è poi stata perfezionata. E gli amministratori di Collina del Sole sono stati travolti da una montagna di guai. Secondo l'accusa avrebbero occultato i libri contabili della società facendo sparire quasi mezzo milione di euro ed evadendo, sempre nel 2011, l'imposta Ires per un ammontare di 632.000 euro.

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