È un caso unico. Di solito quando scattano le manette ai polsi del sindaco

Venerdì 24 Giugno 2016
È un caso unico. Di solito quando scattano le manette ai polsi del sindaco il comando passa al vice. Ma qui il vice non c'è ancora. Perché il sindaco, pur eletto, non si è ancora insediato. E nemmeno "esiste" il consiglio comunale. Gli eletti ci sono, ma non sono stati convalidati, circostanza che si appura durante la prima seduta di consiglio comunale. Che non si è ancora tenuta.
Una bella gatta da pelare per la Prefettura che ieri trovandosi di fronte alla scelta obbligata della nomina di un Commissario, prima di tutto ha chiesto all'autorità giudiziaria copia del provvedimento. E poi ha chiamato il ministero dell'Interno per un parere. Le domande sullo sfondo sono molte. Quali poteri attribuire al Commissario? Il sindaco è in carcere me se in futuro venisse scarcerato, in attesa del processo comanderebbe ancora lui. E poi: il consiglio comunale può essere comunque validato? Perchè è il sindaco per legge (fa fede il Tuel) che lo deve convocare, ma qui il sindaco non c'è. Eppure il voto dei cittadini deve essere onorato.
Dunque il primo atto della Prefettura, ieri sera è stata la richiesta di sospensione del sindaco dai suoi poteri secondo i dettami della Legge Severino (2012) che la prevede per sindaci agli arresti. La sospensione dura 18 mesi ed è stata studiata in modo che in quel lasso di tempo si arrivi a una sentenza di primo grado. Seguirà la nomina del Commissario per decreto. Non un commissario prefettizio nel senso classico perché questa figura entra in scena quando il consiglio viene sciolto dal presidente della Repubblica, ma limitato ai poteri del sindaco. Questo permetterà di convocare il consiglio comunale il cui scioglimento qui non è in discussione. A meno che non sia il sindaco stesso, a dimettersi, oppure la maggioranza più uno dei consiglieri. E nella prima seduta oltre alla convalida degli eletti avverrà l'elezione del presidente del Consiglio.
Resta ancora da stabilire che poteri avrà il Consiglio visto che alla prima seduta il sindaco presta giuramento e presenta il programma che dev'essere votato, circostanza ora inattuabile. E successivamente approva atti della Giunta che qui non esiste. Infine bisogna capire se il Commissario ne farà parte o meno. Per legge infatti il sindaco è anche consigliere comunale.
È ovvio poi che senza organo di governo, ovvero la Giunta, il Comune non ha governo. Di elezioni a ottobre insieme al referendum non se ne parla. Troppo stretti i tempi per indirle. Se anche Luca Claudio si dimettesse oggi ci sarebbero 20 giorni per l'ufficializzazione, poi 60 giorni per la formazione delle liste e 45 per i comizi elettorali. Molto più probabile un aggancio alla tornata elettorale delle amministrative nella primavera del 2017.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci