Droga e soldi: arrestato l'esattore

Venerdì 26 Agosto 2016
In Italia non doveva più entrare perchè espulso, ma i soldi della droga bisogna ritirarli. E così, sfruttando alcuni documenti falsi, è riuscito a tornare del nostro Paese per raccogliere i proventi dello spaccio di eroina. Lui, un albanese di 37 anni, da una decina di giorni si muoveva in Friuli. Sarebbe passato per Pordenone per poi puntare verso Padova, dove con l'aiuto di un connazionale studente universitario ha trovato un alloggio. La polizia, con gli uomini della Squadra mobile coordinati dal vice questore aggiunto Vincenzo Zonno, si è messa sulle tracce del ricercato in tutta Italia. Il 37enne nel 2008 è stato "pizzicato" dai carabinieri del Ros di Roma in una raffineria di eroina a Bergamo dove sono stati sequestrati 30 chili di droga. É finito in carcere, ma poi ha commutato gli anni di galera rimasti con un decreto di espulsione dall'Italia. Un paio di giorni fa gli agenti della Mobile lo hanno intercettato, al volante di una Polo Volkswagen intestata a un'altra persona, in zona Chiesanuova. Lo hanno fatto uscire dall'auto e lo hanno ammanettato. Quindi Dario Myftiu alias Aurel Hoxha è stato accompagnato nel carcere Due Palazzi dove dovrà scontare un anno e dieci mesi per i reati commessi a Bergamo otto anni fa.
Ma i poliziotti quando lo hanno perquisito addosso gli hanno trovato tremila euro, diversi telefoni cellulari e soprattutto un mazzo di chiavi. E sono scattate ulteriori indagini che hanno portato gli uomini della Mobile a una villetta di via Treviso a Rubano dove i proprietari padovani, del tutto estranei ai fatti, hanno affittato un'ala della loro abitazione a uno studente albanese che a sua volta ha fornito le chiavi dell'appartamentino a Myftiu. E gli agenti, una volta entrati nella casa, hanno trovato e sequestrato 161 mila e 500 euro già numerati e suddivisi in 19 mazzette più alcuni bilancini di precisione e dei documenti falsi.
Insomma, gli investigatori hanno scoperto un esattore. Un pezzo grosso della criminalità organizzata albanese, forse il capo di una banda di narcotrafficanti. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il 37enne è entrato in Italia, atterrando in un aeroporto del Nord, per raccogliere i proventi dello spaccio e ritornare in Albania con il denaro. Al momento per i soldi è stato denunciato per il reato di ricettazione, ma le indagini condotte dal sostituto procuratore Giorgio Falcone sono solo all'inizio.

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