Danni e ostaggi a Casa a Colori: al via il processo per otto rifugiati

Venerdì 9 Dicembre 2016
Danni e ostaggi a Casa a Colori: al via il processo per otto rifugiati
(M.A.) È iniziato l'altro giorno il processo agli otto cittadini africani, ritenuti colpevoli della sommossa all'interno della struttura Casa a Colori di via del Commissario e accusati di danneggiamento e sequestro di persona. Era il 7 gennaio del 2013 quando una cinquantina di rifugiati, la maggiore parte del Ghana e del Mali, si è barricata all'interno dell'edificio. In otto, secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dalla polizia e dal sostituto procuratore Sergio Dini, hanno sequestrato e minacciato quattro operatori, danneggiato gli uffici e ferito un agente a un piede. Quel pomeriggio operatori e responsabili della struttura, per volontà degli ospiti rifugiati, hanno indetto una riunione dove gli africani hanno chiesto di velocizzare le procedure per il rilascio dei documenti di soggiorno, dei titoli di viaggio e delle tessere sanitarie, nonché di ricevere denaro da parte dell'amministrazione pubblica. Le risposte fornite dai quattro rappresentanti della Casa a Colori non sono state ritenute soddisfacenti dai rifugiati e intorno alle 14.15 è scoppiata la rivolta. I quattro operatori sono stati bloccati e minacciati, mentre l'intera struttura veniva devastata. I ribelli hanno procurato danni per 50 mila euro, rompendo scrivanie, armadi, tavolini, sedie, finestre e computer. Verso le 17 in via del Commissario sono arrivate due pattuglie della sezione Volanti e i carabinieri della stazione di Prato della Valle. Quindi in un secondo momento gli uomini della Digos e i poliziotti del Secondo reparto mobile. Dopo tre ore i quattro ostaggi sono stati liberati e uno dei quattro, con il telefono cellulare, è riuscito a riprendere i momenti del loro sequestro. Altre immagini sono state registrate dal sistema di videosorveglianza interno alla struttura.

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