Cure domiciliari, Cisl Fp: «Stop alla nuova delibera»

Domenica 20 Agosto 2017
Cure domiciliari, Cisl Fp: «Stop alla nuova delibera»
(F.Capp) Revisione del modello regionale delle cure domiciliari: la presenza del personale infermieristico dovrà essere garantita 7 giorni su 7, tra le 7 e le 21. Finora invece l'attività era coperta dalle 7.30 alle 13.30 e dalle 13.30 alle 19.30 dal lunedì al sabato mattina. Di notte c'era un infermiere reperibile. La pianificazione degli accessi dovrà quindi essere sviluppata nell'arco dell'intera settimana tenendo conto della complessità clinico-assistenziale dei pazienti: è quanto prevede una deliberazione della giunta regionale.
La Cisl Fp di Padova, per bocca di Fabio Turato, esprime però più di una perplessità. Tanto che il sindacato chiede l'immediata sospensione del provvedimento. Perché? «Non mantiene i livelli di qualità dell'assistenza infermieristica che oggi vengono erogati nel territorio dell'Ulss 6 Euganea - argomenta Turato, che in questi giorni sta distribuendo dei volantini ad hoc per sensibilizzare sul problema -, inoltre non definisce chiaramente i rapporti, i ruoli, le competenze di infermieri, medici e altre figure sanitarie. La delibera rischia di impoverire le competenze degli infermieri passando a un modello assistenziale di tipo prestazionale proceduralizzato, togliendo ogni tipo di autonomia professionale. Oggi si lavora per bisogni assistenziali e presa in carico della persona assistita; il mansionario è stato abolito nel 1999».
E ancora: la Cisl Fp lamenta che non venga programmata alcuna assunzione di personale, a fronte di un aumento delle fasce orarie di presenza; non sia prevista reperibilità notturna tanto meno un servizio di assistenza alternativo.
«Questo provocherà un aumento degli accessi in Codice bianco al Pronto soccorso - ipotizza Fabio Turato - con pesanti disagi ai pazienti fragili e alle loro famiglie».
In sintesi, la Cisl Fp è convinta che «la valorizzazione delle cure domiciliari sul territorio non possa prescindere dalla valorizzazione delle competenze e delle esperienze acquisite dai nostri professionisti sanitari«. Per questo sollecita un tavolo regionale dove poter proporre le necessarie modifiche alla delibera.

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