«Con la leucemia 48 ore possono valere una vita»

Venerdì 28 Aprile 2017
«Con la leucemia 48 ore possono valere una vita»
(F.Capp) «Quando esistono terapie efficaci, scientificamente dimostrate, è criminale che queste vengano messe a confronto con opinioni senza sussistenza».
Si rivolge direttamente ai genitori dei bambini malati di leucemia, il professor Giorgio Palù, virologo di fama internazionale, già preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università: «Fidatevi di persone serie, la voce della scienza è quella dell'oncologo pediatra».
In casi come quello di Eleonora, osserva Palù, c'è una complicazione giuridica: «Abbiamo perso il senso del diritto romano, che era semplice e chiaro. Oggi ci sono interpretazioni, anche in giurisprudenza, come si vede nell'ambito dei vaccini: da una parte la legge costituzionale di garantire a tutti la salute, dall'altra la libertà individuale di decidere se curarsi o meno. Ci sono due articoli della Costituzione che apparentemente sono in conflitto, non si può lasciare il magistrato a decidere, perchè il magistrato deve poi rivolgersi a un consulente. Dovremmo insomma ripensare se le nostre leggi sono scritte in modo chiaro, capire se c'è una prevalenza, come in questa vicenda, del diritto a curarsi soprattutto quando c'è evidenza scientifica. Di fronte a casi di necessità bisognerebbe essere in grado di agire con rapidità: con una leucemia - osserva Palù - la sopravvivenza può dipendere da uno, due giorni di cura o non cura. Quando le cellule si moltiplicano rapidamente in modo logaritmico, 24-48 ore possono fare la differenza. Eravamo la patria del diritto, oggi siamo la patria dell'interpretazione: ma quando si parla di vita o di morte non ci dovrebbero essere dubbi». Il medico legale Paolo Benciolini, tutore di Eleonora Bottaro, preferisce non esporsi: «Il mio ruolo richiede riservatezza, ieri come oggi». Dal canto suo il padovano don Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia Accademia per la vita, esperto di bioetica, già direttore scientifico della Fondazione Lanza, sottolinea l'importanza «di avere sempre attenzione per la base scientifica e provata delle cose. Senza avere la pretesa che tutto sia sempre spiegabile e gestibile, è necessiario - sottolinea don Pegoraro - partire sempre da una buona base scientifica, da cure provate, sperimentate, collaudate. Rinunciare a terapie efficaci, anche se non possono sempre garantire il 100% o essere indenni da effetti collaterali, per rincorrere altre teorie o altri approcci suscita molte responsabilità morali. Bisogna essere bene informati per agire nel modo più aggiornato e corretto possibile».
Intanto oggi a Padova si tiene un convegno sui vaccini. Da una parte il ritorno di malattie infettive quasi debellate, dall'altra il moltiplicarsi di bufale on-line: partendo da questa realtà, l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova promuove una giornata di studio e approfondimento sul tema dei vaccini.

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