«Complotto premeditato per scipparci l'ExpoBici»

Sabato 14 Marzo 2015
«Complotto premeditato per scipparci l'ExpoBici»
«Un complotto programmato e premeditato». Così Jean Eudes Rabut, direttore generale di GL Events ha definito l'operazione finalizzata a trasferire a Verona il Salone della Bici, uno dei gioielli di PadovaFiere, che lo scorso anno aveva richiamato 500 espositori e ben 60 mila visitatori. Secondo il numero due francese ad architettarlo sarebbe stato l'ex direttore generale Paolo Coin, quando ancora faceva parte dello staff dirigenziale di via Niccolò Tommaseo. Ieri mattina in sede, infatti, è stato fatto il punto sulla situazione, sia dal punto di vista giudiziario che economico. A fianco di Rabut c'erano Daniel Chapiro, direttore operativo GL Events, Daniele Villa il nuovo a.d. e l'avvocato Pietro Someda. Tutto inizia dalla "guerra" sul ExpoBici che si terrà dal 19 al 21 settembre, mentre a Verona ce ne sarà uno analogo la settimana prima curato appunto da Coin e da tre persone che facevano parte dello staff padovano, licenziatesi in autunno. L'ex direttore messo alla porta ha fatto causa a Padovafiere. Che in seguito a novembre ha presentato denuncia nei suoi confronti alla polizia postale per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto professionale, accusandolo di essersi portato via il database degli espositori. La Procura di Venezia ha aperto un'inchiesta con tre indagati, Coin più due delle ex dipendenti. E su richiesta di Daniele Villa, nuovo amministratore delegato di Padovafiere per conto dei francesi di Gl Events, ha consegnato il dvd confezionato dagli inquirenti con le mail contenute nel computer sequestrato a casa di Coin, liberandole dal segreto istruttorio. E proprio da queste ultime è partita la riflessione di Rabut: «Sono 4 mila e le stiamo analizzando - ha detto - e man mano che le apriamo emerge un quadro che conferma le nostre ipotesi accusatorie. Un esempio: perché le 3 collaboratrici hanno dato le dimissioni proprio quel giorno? E poi ci sono alcuni testi inviati da Coin a Valsecchi, direttore commerciale di VeronaFiere che sono molto esplicite. In una dell'ottobre scorso scrive: "A settembre prossimo ci saranno auto e moto d'epoca: saranno tutti concentrati su quello e il blitz riuscirebbe benissimo". In un'altra dello stesso giorno aggiunge: "le ragazze entro venerdì devono essere fuori, prima che la situazione si complichi". E un'altra è ancora più esplicita, perché a nostro avviso fa capire che lui sa di essersi impossessato di informazioni in quanto afferma "nell'ipotesi che potesse andare male, l'unico realmente nella cacca seri io"». L'affondo di Rabut va anche oltre: «Sembrerebbe, ma uso il condizionale perché non so se la somma sia stata poi incassata - che Coin avesse ricevuto un bonus di benvenuto: in una mail menziona una somma, ma quando il quadro sarà completo, cioè nel momento in cui tutta la posta sarà stata letta, capiremo meglio. Comunque in quelle che già abbiamo letto non si fa scrupolo neppure di usare parole pesanti nei confronti delle collaboratrici. Penso che altre informazioni le acquisiremo a breve e abbiamo chiesto al nostro legale di studiare il modo per chiedere un'estensione del procedimento ad altre persone: in pratica pensiamo che ci possa essere un'integrazione all'indagine che sta conducendo la Procura e che potrebbe coinvolgere pure delle perone che a tutt'oggi non risultano indagate».
Per quanto riguarda la manifestazione, Rabut ha aggiunto che la rassegna di Padova sicuramente si terrà, mentre su un eventuale blocco di quella scaligera ci sono due ipotesi: che siano gli stessi veronesi a fermarla e si appellano per questo al presidente Riello, o, in caso contrario, che sia Padovafiere a domandarlo, avviando una procedura in Tribunale per "concorrenza sleale". «In un'eventuale richiesta di blocco della manifestazione - ha assicurato - abbiamo tutte le probabilità di vincere». E ha concluso: «Il nostro gruppo ha valori morali ed etici e Coin ha invece mostrato slealtà». L'altra sera Rabut aveva incontrato il sindaco Massimo Bitonci al quale ha presentato un piano di sviluppo per PadovaFiere, che è stato illustrato pure alla Camera di commercio.

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