Cliente raggirato, barista alla sbarra

Giovedì 20 Luglio 2017
Ha scelto di difendersi in contraddittorio, convinta di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati. Ina Trofim, la 34enne barista di origini moldave residente ad Albignasego, accusata di aver messo sul lastrico un compaesano 49enne, prosciugandogli tutti i risparmi e obbligandolo a stipulare un mutuo con un istituto di credito, è stata rinviata a giudizio. Il giudice dell'udienza preliminare Mariella Fino l'ha spedita a giudizio davanti al giudice Laura Alcaro. Il processo è a ruolo per il prossimo 11 ottobre. La barista, difesa dall'avvocato Claudia Bagattin, deve rispondere di circonvenzione di incapace. La vittima, un 49enne di Albignasego cui è recentemente stato affidato un amministratore di sostegno, si è costituito parte civile con l'avvocato Sonia Dalla Greca.
Secondo l'accusa, l'uomo, invaghitosi della barista, le avrebbe consegnato in quattro o cinque occasioni ingenti somme di denaro: tra il 2011 e il 2014 sarebbero finiti nelle tasche della donna la bellezza di 129mila euro. L'avvenente barista, madre di un bimbo, sosteneva di attraversare un periodo nero. E di non riuscire a far fronte a tutte le esigenze familiari con il solo stipendio. Avrebbe quindi circuito l'avventore che era perdutamente innamorato di lei. L'uomo le avrebbe elargito tutti i suoi risparmi e non avrebbe esitato ad indebitarsi con una banca pur di soddisfare le sue richieste di denaro.
Sono stati i familiari del 49enne a denunciare l'accaduto ai carabinieri di Albignasego quando il congiunto non aveva più un centesimo da parte. Hanno depositato in Procura una consulenza tecnica che tratteggia la personalità del congiunto: gravi difficoltà di tipo relazionale con deficit cognitivi, incapacità di valutare e programmare le strategie per l'esecuzione di un compito o per impedire un evento. In pratica il 49enne sarebbe stato facilmente circuibile e manipolabile. Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Roberto Piccione, la barista ne avrebbe approfittato giocando sui sentimenti che il cliente nutriva nei suoi confronti. L'uomo, che sostiene di aver avuto una relazione amorosa con la barista, non avrebbe avuto la forza di negare i prestiti alla donna, arrivando persino ad indebitarsi.

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