Claudio, stupore e sorrisi: «Che strano tempismo»

Venerdì 24 Giugno 2016
(...) Sul vialetto c'è solo un voluminoso pick up giapponese parcheggiato davanti al cancello del sindaco. Nel cassone ci sono i resti dei festoni tricolori usati domenica per salutare la rielezione di Claudio. Le quattro auto della guardia di finanza entrano lentamente nel vicoletto di via Campagna Bassa. Due sono militari e si fermano davanti alla villa di Claudio. Una viene parcheggiata quasi di traverso per bloccare le entrate e le uscite. Dalle macchine scendono otto militari in divisa e due in borghese. Quelli in borghese rimangono in strada.
È Claudio che viene ad aprire. È in pigiama. Indossa una maglietta scura con i pantaloni grigi ed è scalzo. Quando si affaccia al portoncino d'ingresso dell'abitazione vede gli otto finanzieri al cancello, quattro sono donne, e capisce che sono venuti ad arrestarlo. Il primo cittadino di Abano Terme si scurisce in volto, ma non fa una piega. Li saluta e li fa entrare.
Gli investigatori delle fiamme gialle restano due ore nell'abitazione di Luca Claudio. La zona è sempre immersa nel silenzio, ma qualcuno nota da dietro le tende le auto della guardia di finanza. E la notizia che a casa del sindaco di Abano ci sono i finanzieri finisce presto in rete. Ma nessun curioso entra nel vicoletto di via Campagna Bassa.
Il silenzio lo rompe prima delle 8 un ragazzo, che abita in una grande villa davanti a quella del primo cittadino. Con la sua utilitaria esce velocemente a marcia indietro dal cancello e si trova il vicolo bloccato dalla macchina dei finanzieri. Ha fretta perchè si deve recare in città per la seconda prova dell'esame di maturità. Viene fatto passare e il ragazzo se ne va, incurante del fatto che stanno portando in carcere il sindaco e suo vicino di casa.
Due ore di perquisizioni. Ogni tanto si illumina il lampeggiante del cancello della villa e esce un finanziere. Mette nel baule di una delle macchine militari uno scatolone, delle borse, un computer portatile e anche un fucile da caccia da collezione trovato nell'abitazione del sindaco.
Sono le 8,15. La porta d'ingresso della villa e il cancello si spalancano. È il segnale che tutto è finito e Claudio viene portato via. Il sindaco indossa i jeans e una camicia scura ed è affiancato da due finanzieri donne. In mano ha dei fogli bianchi, presumibilmente l'ordinanza di custodia cautelare che lo porta in carcere.
«Buongiorno», dice ai fotografi e ai cronisti che rimangono in silenzio. Ma non viene fatto salire in macchina. Claudio e i finanzieri entrano nel cancello della villa a fianco e salgono la scalinata esterna. Dove vanno? È l'abitazione della madre e Claudio la vuole salutare prima di essere portato in carcere. L'abbraccio avviene sulle scale, all'esterno. Ci sono solo parole di incoraggiamento, nè pianti, nè proteste.
Il piccolo corteo ridiscende le scale e questa è la volta buona che l'arrestato deve essere caricato in auto. Ma il cancello della villa di Claudio è rimasto aperto e il cane nero del sindaco esce in strada. E si incrocia con il suo padrone. Claudio Lo accarezza e lo porta dentro.
Da via Campagna Bassa di Montegrotto al Municipio di Abano la strada non è lunga. E qui avviane la prima tappa dopo l'arresto. Luca Claudio viene portato nel suo ufficio in Municipio. I finanzieri sequestrano altre carte e un computer. E quando esce dal palazzo, che doveva vederlo primo cittadino per la seconda volta, il sindaco è teso. «Strano tempismo», dice ai fotografi che prima erano davanti casa e adesso sono in municipio.
Lino Lava

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