Chiude la mensa, scatta la protesta

Martedì 30 Maggio 2017
Chiude la mensa, scatta la protesta
Chiude la mensa San Francesco nell'omonima via. Una ristrutturazione la terrà off limits per almeno dodici mesi, a partire dal prossimo anno accademico. Gli interventi riguarderanno agibilità e sicurezza. Non ancora definite con certezza le tempistiche dei lavori, ma gli studenti universitari sono già in subbuglio.
La chiusura, ha confermato l'Esu al sindacato Studenti Per, Udu Padova che aveva chiesto numi, preoccupato, è dovuta alla necessità di ammodernare gli spazi e metterli a norma: il problema della sicurezza dello stabile era già noto all'Università che negli anni passati aveva ricevuto deroghe per tenerla comunque aperta, ma che non si è mai attivata - annota il sindacato - per attuare gli interventi necessari per metterla a norma. Questo ritardo del tutto inaccettabile rischia di ripercuotersi sulle centinaia di studenti che quotidianamente usufruiscono del servizio di ristorazione. Riteniamo inaccettabile - dicono i giovani utenti - che inadempienze degli organi preposti a tutelare l'erogazione dei servizi di diritto allo studio universitario debbano ricadere, ancora una volta, sugli studenti.
La soluzione proposta dai dirigenti dell'Esu è di dirottare il flusso di studenti alla mensa Nord Piovego.
«Abbiamo fatto notare che la mensa San Francesco è solo leggermente inferiore, in numero di pasti erogati, alla Nord Piovego e che data la sua posizione copre gran parte delle facoltà del centro: questo provocherebbe senza ombra di dubbio un notevole disagio per tutti gli studenti che frequentano e usufruiscono quotidianamente o saltuariamente del servizio di ristorazione, congestionando il servizio della mensa Nord Piovego, peraltro già normalmente sovraccaricata durante la settimana». Gli studenti universitari ritengono che «non sia sostenibile rinunciare, anche solo momentaneamente, a questo servizio di ristorazione proponendo come unica soluzione di ripiego quella di dirottare l'utenza in un'altra mensa, lontana dalle sedi del centro».
L'Esu si è comunque mostrato disponibile a dialogare per cercare soluzioni alternative, più comode per gli studenti, senza rinunciare alle esenzioni sulle tariffe di ristorazione.

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