Baby pusher di cocaina nei guai: uno in carcere, l'altro in comunità

Domenica 30 Aprile 2017
Baby pusher di cocaina nei guai: uno in carcere, l'altro in comunità
Spacciatori sempre più giovani. Venerdì la polizia ha arrestato un ragazzo tunisino di 17 anni che è stato pizzicato con in tasca due grammi di cocaina. Si tratta di una quantità minima, ma il giovane nordafricano ha alle spalle una notevole sfilza di precedenti per droga e, inoltre, era più volte fuggito dalle comunità di accoglienza a cui era stato affidato, vista la giovane età.
Gli agenti lo hanno perquisito in via Tommaseo, vicino alla stazione dei treni, dopo un breve inseguimento a piedi. Il ragazzino, infatti, non appena ha visto i due uomini in divisa ha cercato di fuggire, ma è stato acciuffato pochi metri più in là. Il tunisino aveva già suddiviso in vari involucri i 2 grammi di cocaina, pronta per essere venduta. I poliziotti hanno sequestrato le bustine di stupefacente, 50 euro e vari telefonini con cui il ragazzo si teneva in contatto con grossisti e clienti. Il nordafricano era già stato trovato con qualche grammo di hashish pronto per essere smerciato a novembre dell'anno scorso dai carabinieri. A questo punto, dunque, sono scattate le manette: il 17enne è stato arrestato e portato nel carcere minorile di Treviso. La sua zona di spaccio era quella dei giardini dell'Arena, all'ombra della cappella degli Scrovegni. Una zona in cui si concentrano traffici illeciti di ogni genere, dalla droga alle biciclette rubate, fino alla prostituzione, nonostante i costanti controlli delle forze dell'ordine e il grande giro di turisti, studenti e lavoratori in cerca di qualche momento di relax nel polmone verde della città.
I carabinieri, la stessa sera in stazione dei treni, hanno arrestato un altro minorenne, sempre tunisino 17enne, senza fissa dimora in Italia. Il baby spacciatore è stato visto vendere una bustina, contenente nemmeno un grammo di cocaina a una ragazza italiana di 22 anni, che è stata segnalata in prefettura quale assuntrice. Il ragazzo, essendo incensurato, se l'è cavata solo con una denuncia, ma vista la sua condizione nomade, senza tetto e la giovane età, è stato affidato alle cure di una comunità di accoglienza.

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