Al telefono, rapina era la "doppietta"

Sabato 27 Agosto 2016
Si sono concluse le indagini attorno alla banda delle rapine, specializzata in colpi alle banche, nei bar e nei ristoranti. Indagini che hanno portato a un maggiore conoscenza dello spessore criminale del gruppo guidato da Christian Visentin, detto "Panson" ciccione in dialetto veneto, il 36enne originario di Castelfranco e residente a Cittadella. Lui, durante un periodo di detenzione nel carcere di Ferrara, ha ha stretto un patto d'acciaio con Paolo Paralovo, 45enne di Adria, residente nel ferrarese, specializzato negli assalti alle banche in abiti femminili. Loro sono i due elementi di spicco del sodalizio criminale sgominato dai carabinieri di Cittadella coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti. In quattro sono finiti dietro alle sbarre e uno agli arresti domiciliari.
Oltre a "Panson" il capo e Paralovo, sono finiti dietro le sbarre due rampolli di note famiglie di giostrai, Davide Cavazza, 41 anni, residente a Loreggia, e Daris Orlando, 40 anni, pure domiciliato a Loreggia. È finito invece ai domiciliari Andrea Scalco, 38 anni, di Cittadella, mentre sono stati sottoposti all'obbligo di dimora nella cittadina dell'Alta padovana Laura Didonè, 30 anni, Ketty Ruffato, di 31, Andrea Marcon, trentenne, e Charli Gabrieli, di 29. Colpito infine dal divieto di dimora nella provincia di Padova Domenico Vitiello, 48 anni, domiciliato a Ferrara.
La banda è stata più volte intercettata dai carabinieri e al telefono la rapina la chiamavano "doppietta". Poi erano molto preoccupati di essere scoperti così cercavano sempre un luogo "pulito", per cui sicuro, dove parlare al cellulare in modo cripto. Ma hanno commesso un errore, non accorgendosi che gli investigatori in un paio delle loro auto hanno installato dei sistemi Gps così da monitorarli sempre. Visentin poi non aveva paura di nessuno e un giorno in un bar di Fontaniva ha minacciato un gruppo di romeni. La banda aveva anche nascosto un giubbetto anti proiettile lungo le rive del Brenta a Fontaniva.
Il gruppo capeggiato da "Panson", oltre che alle rapine, era dedito alla ricettazione di orologi di marca come Cartier ed Eberhard. Inoltre alcuni dei banditi sono stati accusati di furto e tentato furto d'auto. E poi erano specializzati nelle rapine in banca travestiti da donna, tanto che durante la perquisizione nelle loro abitazioni i carabinieri hanno sequestrato venti parrucche e diversi abiti femminili.

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