Agguato sventato, rapinatori in manette

Giovedì 27 Aprile 2017
Agguato sventato, rapinatori in manette
Avrebbero sorpreso un esercente mentre si recava in banca a versare l'incasso della domenica. Erano appostati all'interno di un'utilitaria parcheggiata in via Manin, sul retro dell'agenzia di piazzale Castagnara, a Cadoneghe, della Banca Montepaschi di Siena quando gli uomini dell'Antirapina della Squadra mobile sono usciti allo scoperto e li hanno catturati. Nel blitz scattato nella tarda mattinata di lunedì sono state sorprese due vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, entrambe reduci da lunghi periodi di carcerazione. Sono Achille Pozzi, 59 anni, residente in città, in via Polesine, rapinatore di professione, specializzato negli assalti ai blindati portavalori, e Ferdinando Cantini, 62 anni, di origini milanesi, con domicilio nel ferrarese, arrestato più volte per spaccio di sostanze stupefacenti e rapine a commercianti orafi. Malviventi di provata pericolosità, in grado di premere il grilletto in qualsiasi momento.
Pozzi e Cantini avevano studiato il colpo nei minimi dettagli. Nel mirino era finito Gino Zaghetto, 44enne gestore e titolare dell'antica trattoria e pizzeria Da Gambaro a Bagnoli di Cadoneghe. È lo stesso esercente che aveva subìto un tentativo di rapina lo scorso 28 novembre, appena uscito di casa per accompagnare a scuola il figlio di nove anni. Le grida del ragazzino, seduto sul sedile posteriore, e la pronta reazione dell'esercente, a suon di calci e spintoni, avevano obbligato i banditi a battere in ritirata. Sarà ora compito degli investigatori della Mobile, guidati dal dirigente Mauro Carisdeo, accertare se le firme in calce ai due agguati siano le stesse. Lunedì mattina Pozzi e Cantini sono stati avvistati dai poliziotti a bordo di una Fiat 500, mentre transitavano dalle parti di via Nazareth. Gli uomini dell'Antirapina hanno riconosciuto il volto dell'ex affiliato alla Mala del Brenta. Sono bastati due rapidi accertamenti con la centrale operativa per verificare che l'utilitaria era stata rubata nel gennaio scorso a Maserada sul Piave e che anche le targhe erano state oggetto di furto. È iniziato a quel punto un lungo pedinamento. I due malviventi sono stati notati aggirarsi nei pressi della trattoria Da Gambaro, prima di fermarsi sul retro della banca di piazzale Castagnara. I poliziotti non sapevano quale fosse l'obiettivo della coppia. Quando li hanno visti indossare guanti e scaldacollo hanno circondato la 500 obbligandoli alla resa. Pozzi aveva una pistola Beretta 7.65 assicurata alla cinta e un passamontagna appoggiato sul sedile. Sono stati poi sequestrati uno zainetto in cui erano custodite delle fascette da elettricista, e due telefoni cellulari intestati ad altri soggetti.
Gli agenti si sono quindi messi alla ricerca del mezzo con cui Pozzi e Cantini avrebbero dovuto assicurarsi la fuga. A duecento metri di distanza dalla banca, è stato ritrovato un furgone Fiat Doblò, pure di provenienza furtiva (era stato rubato a Vigodarzere il 14 novembre scorso). Dentro c'erano la seconda pistola, una 357 Smith & Wesson, ed una tanica di benzina. Con il furgone i due malviventi avrebbero comunque compiuto solo un piccolo tratto. Nelle vicinanze avevano a disposizione un'Opel Zafira, rubata a Pordenone un paio di mesi fa e con targhe prelevate a Dolo lo scorso 1 aprile.

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