A metà ottobre l'accordo programma Per la legge basta la ratifica in Consiglio

Martedì 27 Settembre 2016
(M.G.) Oggi si terrà l'ennesima riunione della Commissione di tecnici chiamata a risolvere tutti i problemi relativi all'insediamento del nuovo ospedale a S. Lazzaro, in zona Padova est. Al tavolo, convocato in Azienda ospedaliera, si studieranno le osservazioni inviate dai vari enti che partecipano all'accordo di programma dopo che la bozza è stata inviata nei giorni scorsi dal dg dell'Azienda Luciano Flor, delegato da Zaia come regista dell'operazione. È probabile che ci vorrà almeno un'altra seduta per redarre il testo definitivo da sottoporre alla firma di Comune, Provincia, Regione, Università, Iov e Azienda. Con un occhio ai tempi è probabile che il processo si chiuderà non prima della metà di ottobre. In ballo c'è anche la cessione dei terreni al Comune da parte dei privati confinanti. Per quanto riguarda i passaggi politici che tanta fibrillazione stanno creando a maggioranza e opposizione stando al Testo Unico degli enti locali (articolo 34) basterà un voto di ratifica entro 30 giorni dalla firma del sindaco. Una circostanza che è ribadita anche nel testo della bozza dell'accordo nella quale si afferma che laddove non ci sia stata un'autorizzazione a monte l'accordo avrà efficacia con una successiva ratifica. Insomma il voto avrà un peso specifico molto inferiore rispetto ad una investitura preventiva, sollevando i consiglieri da una responsabilità già presa dal sindaco in precedenza. I rischi sarebbero connessi da una parte al fatto di aver votato la cessione gratuita di un'area senza certezze che ci vada il nuovo ospedale, circostanza sulla quale il Comune si è blindato scrivendo che firmerà l'atto formale di acquisizione solo dopo l'accordo di programma. Viceversa potrebbe essere sotto il tiro della Corte dei Conti, visto che prima l'area valeva 11 milioni di euro. L'altro aspetto seppure in modo marginale potrebbe riguardare la battaglia di Finanza e Progetti che domani al Tar chiederà nuovamente 156 milioni di euro di danni per lo spostamento da Padova ovest a Padova est. Ma anche qui la delibera di sgancio è della Regione non del Comune.

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