Dai e dai alla fine c'è riuscito. Ha inforcato la sua biciclettina rossa e al terzo tentativo è "evaso" dall'asilo pedalando a più non posso per arrivare presto a casa. Quattro anni, da appena un mese alla materna Santa Maria del Carmine, evidentemente insofferente alla nuova condizione, proprio nell'ultimo giorno di scuola ha fatto quasi venire un colpo alle maestre, che però non si sono fatte prendere dal panico e hanno subito avvisato la polizia. In pochi minuti il bambino, cinese e pochissimo pratico dell'italiano, è stato rintracciato sano e salvo nonostante un bel tratto di strada in una zona trafficata come piazza Mazzini.
A scuola si sono accorti che era sparito alle 11.30. Era giovedì, e poco dopo il "tormento" dell'asilo sarebbe finito per l'estate. Ma l'istinto di libertà ha prevalso. Intorno a quell'ora un residente di vicolo della Bovetta, laterale di piazza Mazzini, ha chiamato allarmato il 113, dicendo che c'era un bambino in bici tutto solo in mezzo alla strada. Nel frattempo, la scuola aveva fatto altrettanto e denunciato la scomparsa. Quando gli agenti della Volante sono arrivati nel vicolo, il cinesino era nel cortile del giardino universitario Marianum, sotto l'occhio vigile delle suore che a loro volta avevano chiamato il 113. «Non era per nulla spaventato - raccontano al Marianum - Aveva tutta l'aria di un piccolo esploratore, prima di arrivare da noi era andato da un vicino. Abbiamo scoperto che era entrato nel cortile perchè una delle nostre ragazze ospiti lo aveva notato uscendo. Grazie a un amico cinese, abbiamo capito che cercava il papà». La fuga del piccolo, che abita nella zona, è durata poco. Appena ritrovato, è stata avvisata la mamma che è corsa a riprenderlo.
Ma come ha potuto un bambino di quattro anni scappare dall'asilo in bicicletta? «Non ne abbiamo idea - afferma don Alberto Peloso, parroco del Carmine - Nel giro di un mese era già capitato un paio di volte che cercasse di sgattaiolare via, ma era stato subito scoperto. La scuola materna osserva ovviamente tutte le norme di sicurezza, quindi non si riesce a capire come abbia fatto». Un portone dimenticato aperto? «Lo escludo, piuttosto penso sia riuscito ad arrampicarsi sulla colonnina accanto all'ingresso e a uscire». Oppure ce l'ha fatta ad aprire da solo il portone, che è comandato da un pulsante interno. «Fortunatamente è andato tutto a finire per il meglio - conclude don Alberto - ma cercheremo di capire bene come abbia fatto a sfuggire alla sorveglianza».
A scuola si sono accorti che era sparito alle 11.30. Era giovedì, e poco dopo il "tormento" dell'asilo sarebbe finito per l'estate. Ma l'istinto di libertà ha prevalso. Intorno a quell'ora un residente di vicolo della Bovetta, laterale di piazza Mazzini, ha chiamato allarmato il 113, dicendo che c'era un bambino in bici tutto solo in mezzo alla strada. Nel frattempo, la scuola aveva fatto altrettanto e denunciato la scomparsa. Quando gli agenti della Volante sono arrivati nel vicolo, il cinesino era nel cortile del giardino universitario Marianum, sotto l'occhio vigile delle suore che a loro volta avevano chiamato il 113. «Non era per nulla spaventato - raccontano al Marianum - Aveva tutta l'aria di un piccolo esploratore, prima di arrivare da noi era andato da un vicino. Abbiamo scoperto che era entrato nel cortile perchè una delle nostre ragazze ospiti lo aveva notato uscendo. Grazie a un amico cinese, abbiamo capito che cercava il papà». La fuga del piccolo, che abita nella zona, è durata poco. Appena ritrovato, è stata avvisata la mamma che è corsa a riprenderlo.
Ma come ha potuto un bambino di quattro anni scappare dall'asilo in bicicletta? «Non ne abbiamo idea - afferma don Alberto Peloso, parroco del Carmine - Nel giro di un mese era già capitato un paio di volte che cercasse di sgattaiolare via, ma era stato subito scoperto. La scuola materna osserva ovviamente tutte le norme di sicurezza, quindi non si riesce a capire come abbia fatto». Un portone dimenticato aperto? «Lo escludo, piuttosto penso sia riuscito ad arrampicarsi sulla colonnina accanto all'ingresso e a uscire». Oppure ce l'ha fatta ad aprire da solo il portone, che è comandato da un pulsante interno. «Fortunatamente è andato tutto a finire per il meglio - conclude don Alberto - ma cercheremo di capire bene come abbia fatto a sfuggire alla sorveglianza».
