Venezia-Dolomiti in poco più di due ore, lasciando l'auto in garage. Possibile?

Martedì 18 Luglio 2017
Venezia-Dolomiti in poco più di due ore, lasciando l'auto in garage. Possibile? Sì, a bordo del Treno delle Dolomiti. Oggi sulla carta degli studi di fattibilità presentati dalla Regione, fra una decina d'anni all'ombra delle montagne rosa. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, lo ha detto chiaro e tondo ieri mattina a Belluno, in una sorta di vernissage del grande progetto chiamato a portare frotte di turisti sulle Dolomiti e traghettare il Bellunese fuori dall'isolamento: «Per noi il Treno delle Dolomiti non è un sogno irrealizzabile: la Regione ci sta lavorando seriamente». Difatti, ha presentato ieri il risultato delle prime indagini svolte, che costituiscono la base su cui costruire la progettazione futura.
C'è solo - si fa per dire - da scegliere il tracciato, visto che gli studi di Sistemi Territoriali (la società incaricata dalla Regione per redigere le prime ipotesi) propongono due possibili percorsi. Il punto di partenza e quello di arrivo rimangono gli stessi: Calalzo e Cortina. Ma il binario può passare per Auronzo oppure puntare dritto sulla perla. Il tracciato ferroviario della Val Boite ha una lunghezza di 33 chilometri, un tempo di percorrenza stimato in 40 minuti, 5 fermate (Valle, Vodo, Borca, San Vito e Cortina Centro) e un investimento previsto di 710 milioni di euro (al netto di Iva ed espropri).
Il percorso della Val d'Ansiei è lungo invece 48 chilometri: 58 i minuti di percorrenza stimati, con 7 fermate (Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime, San Marco e Cortina Centro), per un investimento di 745 milioni. Al Bellunese la scelta: in agosto l'assessore regionale De Berti sarà tra le Dolomiti per ascoltare il territorio, poi verrà fatta una sintesi. I tempi dovranno essere rapidi. «Vogliamo essere celeri - ha detto Zaia -. Se non ci saranno intoppi e se tutti i soggetti pubblici e privati interessati si dedicheranno con convinzione alla realizzazione di questo progetto, nel giro di una decina anni l'opera potrebbe essere conclusa. Le cifre? Non sono impossibili. L'obiettivo è quello di collegare Venezia a Cortina in poco più di due ore».
Il treno non sarà pronto per i Mondiali di Cortina. L'aeroporto, invece, sì. Parola di Zaia. Si tratterà di una piccola aviosuperficie turistica, simile a quella di Asiago. E vedrà atterrare e decollare i primi aerei già nel 2021 (con un investimento tra i 20 e i 25 milioni di euro). Non ha dubbi il governatore. «Ad Asiago siamo partiti da un piccolo cadavere, che era l'aeroporto già esistente, e siamo arrivati ad un aeroporto in gestione che alimenta un flusso di 22mila presenze l'anno - ha detto Zaia -. Penso che lo scalo turistico di Cortina possa essere concluso in tempo per i Mondiali; fortunatamente c'è anche un imprenditore che ci crede. È il territorio che ora deve dire di sì».
Tra ferrovia e pista di atterraggio, nella corsa a Cortina 2021 si muove anche la vecchia Statale 51. Non solo si muove: scalpita, pronta a finire sotto i ferri per rifarsi bella e soprattutto scorrevole. Il Piano Anas preparato appositamente per i Mondiali di sci mette sul piatto quattro varianti (Tai, Valle, San Vito e Zuel), per bypassare i punti neri della viabilità. Più altri interventi di rettifica in alcuni tratti del tracciato, di rifacimento dei guardrail e di miglioramento complessivo. Sul piatto ci sono 170 milioni di euro (più altri 70 per la viabilità della 51 bis e della 52 Carnica), e un'impostazione green: l'Alemagna diventerà una superstrada funzionale al trasporto rapido tra Longarone e Cortina. «Non potrebbe che essere così, visto e considerato il rispetto e l'amore che abbiamo verso questo territorio - ha detto Zaia -. Non è possibile che qualcuno pensi che i Mondiali di Cortina diventino l'occasione per devastare o far ricomparire Attila».
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