«Suicidi per Equitalia» Ma la Spa ritira la querela

Giovedì 13 Aprile 2017
Equitalia sotterra l'ascia di guerra contro Lucio Chiavegato. Ieri a Roma era prevista l'udienza preliminare a carico del 52enne veronese, per il quale la procura aveva chiesto il processo per diffamazione, in conseguenza di un intervento a Quinta Colonna su Rete 4 e di un'intervista al Corriere del Veneto in cui il leader della Life e dei Forconi addossava alla società di riscossione la responsabilità dei suicidi degli imprenditori. Ma alla vigilia del pronunciamento del giudice, il presidente e amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini ha rimesso la querela presentata nel 2013, suscitando sui social l'esultanza dei venetisti (con nuovi attacchi alla Spa).
Secondo il pm Francesco Dall'Olio, le affermazioni di Chiavegato erano «offensive della reputazione di Equitalia Spa» e «diffamatorie nei confronti di chiunque fosse dipendente della suddetta società, Èin particolare rappresentando un nesso diretto tra la funzione svolta da quest'ultima ed i suicidi di 60 imprenditori, destinatari delle cartelle esattoriali». Ma prima che il caso approdasse davanti al gup Fabio Mostarda, è arrivata la marcia indietro di Equitalia, che per l'udienza di luglio (ieri era sciopero nazionale degli avvocati)il veronese è intenzionato ad accettare. «Chiavegato afferma l'avvocato Luca Pavanetto, che lo difende insieme a Rosa Parenti ha manifestato il suo pensiero su fatti che sicuramente negli anni 2012 e 2013 erano di estremo interesse pubblico e che il diritto di critica consente. La giurisprudenza ha già ben chiarito come il diritto di critica si differenzi dal diritto di cronaca perché il requisito della veridicità del fatto è affievolito a fronte del diritto del cittadino di esprimere opinioni critiche, anche con toni aspri tipici dei giudizi di valore, su questioni che abbiano una rilevanza pubblica e che costituiscano oggetto di pubblico dibattito. La resa incondizionata di Equitalia, prima ancora dell'inizio della battaglia, ci lascia pienamente soddisfatti».
Nel darne annuncio su Facebook, lo stesso Chiavegato ha incassato in queste ore oltre mezzo migliaio di condivisioni e commenti. Diversi post contengono a loro volta pesanti accuse alla società partecipata da Agenzia delle Entrate e Inps. «Il vento sta cambiando», ha però evidenziato qualche sostenitore del veronese, mostrando di non temere conseguenze penali.
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