VENEZIA Ora è ufficiale: Veneto e Lombardia celebreranno insieme il referendum sull'autonomia. Come già aveva fatto più di un mese fa Luca Zaia, ieri anche Roberto Maroni ha firmato il decreto di indizione della consultazione per il prossimo 22 ottobre. «Sono contento ed emozionato. È il coronamento di tante battaglie, si realizza un sogno. Ora la parola passa al popolo», ha detto il governatore lombardo, annunciando che la sua giunta promuoverà «una campagna istituzionale per dire di andare a votare». Un'iniziativa simile a quella che ha adottato l'amministrazione veneta: domani la commissione Affari Istituzionali di Palazzo Ferro Fini sarà chiamata a dare il proprio parere al piano di comunicazione approntato da Palazzo Balbi.
La firma di Maroni ha scatenato reazioni contrastanti nel Pd, da leggere evidentemente anche in relazione al voto veneto. Il ministro Maurizio Martina, vicesegretario nazionale del Pd, ha parlato di «propaganda elettorale». Più conciliante invece Pietro Grasso, presidente del Senato: «Non potrei che rispettare tutte le forme di consultazione popolare».
Intanto i dem veneti, con il capogruppo Stefano Fracasso, attaccano il presidente della Regione sul possibile abbinamento con il referendum di Belluno: «Zaia risponde ai bellunesi in burocratese, da lui solo tanta confusione».
A.Pe.
© riproduzione riservata
La firma di Maroni ha scatenato reazioni contrastanti nel Pd, da leggere evidentemente anche in relazione al voto veneto. Il ministro Maurizio Martina, vicesegretario nazionale del Pd, ha parlato di «propaganda elettorale». Più conciliante invece Pietro Grasso, presidente del Senato: «Non potrei che rispettare tutte le forme di consultazione popolare».
Intanto i dem veneti, con il capogruppo Stefano Fracasso, attaccano il presidente della Regione sul possibile abbinamento con il referendum di Belluno: «Zaia risponde ai bellunesi in burocratese, da lui solo tanta confusione».
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