Aumentano i costi del referendum? Colpa (anche) della Cina

Domenica 25 Giugno 2017
VENEZIA Lievitano i costi del referendum sull'autonomia del Veneto? Colpa (anche) della Cina. La curiosa spiegazione è contenuta nel decreto della Direzione acquisti, affari generali e patrimonio di Palazzo Balbi, appena pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione.
Nel luglio dello scorso anno gli uffici regionali avevano indetto una procedura negoziata «per l'affidamento del servizio di predisposizione, stampa, confezionamento e consegna del materiale, a basso impatto ambientale, necessario allo svolgimento del referendum consultivo sull'autonomia del Veneto, previsto nel corso dell'autunno 2016». A settembre la commessa era stata aggiudicata alla Società Industrie Tipolitografiche di Dosson di Casier, per un importo di 218.796 euro più Iva.
Com'è noto, tuttavia, i tempi si sono allungati. Un po' per aspettare la risposta del governo alla richiesta di election day (mai arrivata), un po' per valutare l'opportunità di un voto congiunto con la Lombardia (accordo raggiunto), alla fine il governatore Luca Zaia ha indetto il referendum per il prossimo 22 ottobre. Nel frattempo è però scaduto il termine di validità dell'offerta economica della ditta Sit. E quando la Regione ha chiesto la conferma dei prezzi inizialmente concordati, il fornitore ha risposto domandando un incremento del 3,60% a causa dell'aumento dei costi di carta riciclata, inchiostro, gas ed elettricità. Circostanza verificata da Palazzo Balbi direttamente con l'associazione di categoria Assocarta, secondo cui i listini «sono in forte rialzo anche a causa della domanda asiatica, in particolare cinese».
Ora la spesa per schede e manifesti potrà arrivare a 226.673,68 euro più Iva. L'esatta cifra sarà definita in base ai quantitativi che saranno stabiliti nel contratto. (a.pe.)
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