"Un paracadute pubblico per le banche può essere necessario quando ci

Venerdì 22 Luglio 2016
“Un paracadute pubblico per le banche può essere necessario quando ci sono condizioni straordinarie”. E quando non c'è un mercato in grado di smaltire i crediti deteriorati e “si vogliono evitare vendite sottocosto”, la situazione è straordinaria. Nel giorno in cui il consiglio di supervisione bancaria della Bce (confermati i tassi invariati) ha discusso il piano proposto da Montepaschi per gestire lo stock delle sofferenze e la ricapitalizzazione, e il consiglio dei governatori ha discusso le conseguenze di Brexit, l'indicazione del presidente Mario Draghi rivolta proprio al caso italiano è stata precisa nei suoi termini generali, ma non nelle implicazioni concrete, sulle quali è tuttora in corso il negoziato tra il governo e l'Antitrust europeo. E sempre ieri, è arrivato il parere del Fondo Monetario, in preparazione del G20: «La crescita economica globale «resta debole e fragile», con rischi al ribasso. La Brexit è uno dei fattori di rischio, ma anche prima del voto britannico la ripresa era debole. «Una crescita forte non tornerà senza un'azione decisa» mette in evidenza il Fmi, invitando a premere sull'acceleratore delle riforme strutturali.
Il riferimento di Draghi, è stato alle regole comunitarie che, ha ricordato il governatore Bce, “contengono tutta la flessibilità necessaria per gestire le circostanze straordinarie”. Un paracadute pubblico per i crediti deteriorati “è una misura molto utile, ma deve essere presa d'accordo con la Ue”. Il caso italiano viene considerato con la massima attenzione: manca una settimana giusta alla pubblicazione dei risultati dello stress test sulle banche europee e per il 29 luglio l'intervento per Mps dovrà essere definitivamente chiarito. Il problema aperto non è il principio dell'intervento (di garanzia) dello Stato nell'operazione sul capitale, quanto le ricadute per i creditori, e in particolare per gli obbligazionisti. La questione controversa su cui da settimane discutono Tesoro e i servizi della Concorrenza Ue riguarda la sospensione in tutto o in parte del ‘burden sharing', cioè la ripartizione dell'onere dell'intervento nella banca tra le diverse classi di creditori, compresi gli investitori istituzionali e non (quelli che hanno acquistato obbligazioni subordinate da 1000 euro). Solo con il ‘burden sharing' fra i creditori della banca è possibile l'intervento pubblico. Secondo le regole Ue può essere sospeso solo se ci sono rischi per la stabilità finanziaria o nel caso di impatto sproporzionato su una certa categoria di creditori. Va notato, tuttavia, che ieri Draghi, nel corso della conferenza stampa a Francoforte dopo che il vertice Bce ha confermato l'attuale quadro di politica monetaria, non ha messo in relazione la situazione delle banche italiane a un rischio per la stabilità finanziaria.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci