Un debutto contro i fantasmi del passato: il calendario della nuova Eurolega a 16 squadre e con il girone unico – con 30 partite di stagione regolare – mette subito Milano di fronte ad una notte decisiva. Battere il Maccabi (ore 20, Fox Sports) significherebbe mettere in chiaro le ambizioni europee, che per i campioni d'Italia sono elevate dopo un mercato altisonante con gli arrivi di Hickman (ex di turno che con gli israeliani vinse l'Eurolega 2014 proprio al Forum…), Raduljica e Dragic. Un ko, invece, sarebbe il modo peggiore per iniziare il percorso che per l'Armani deve coincidere con la riscossa europea, ad un anno dall'eliminazione al primo turno. “Abbiamo talento, se troviamo la compattezza, non partiamo battuti contro nessuno” dice Hickman, l'unico che, pensando a Milano-Maccabi, può sfoggiare un sorriso largo. Il regista americano era in campo due anni fa quando gli israeliani guidati dall'ex trevigiano David Blatt eliminarono l'Armani ad un passo dalle Final Four di Milano. Di quel Maccabi è rimasto un altro ex Benetton come Devin Smith, l'Olimpia ripresenta Alessandro Gentile. Ma il Maccabi riserva brutti ricordi anche a Repesa – tecnico della Treviso di Gentile e Smith, il mondo è piccolo… - che contro la squadra di Tel Aviv rimediò lo scarto-record (-44) nella finale di Eurolega 2004, quando il croato guidava la Fortitudo Bologna. Repesa si concentra sul presente (“Serve impedire al Maccabi di correre, prendiamo esempio dall'Hapoel di Pianigiani in Supercoppa” dice) ma è il primo a voler cancellare i fantasmi del passato recente e riportare Milano ai fasti più lontani, con i trionfi europei 1987 e 1988 che l'Olimpia ottenne proprio contro il Maccabi.
Loris Drudi
© riproduzione riservata
Loris Drudi
© riproduzione riservata
