Travolto dall'auto del bandito. Paura ieri pomeriggio per un carabiniere del nucleo

Venerdì 29 Luglio 2016
Travolto dall'auto del bandito. Paura ieri pomeriggio per un carabiniere del nucleo
Travolto dall'auto del bandito. Paura ieri pomeriggio per un carabiniere del nucleo operativo e radiomobile di Montebelluna che è stato investito da una Opel Meriva in fuga. Il militare, un appuntato 32enne, ha riportato una contusione alla gamba destra ed è finito in ospedale tenendo tutti con il fiato sospeso per qualche ora. Solo nel tardo pomeriggio sono arrivate le dimissioni che hanno permesso a tutti di tirare un sospiro di sollievo.
Un pomeriggio di follia che lungo la Feltrina ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Mancano pochi minuti alle 15 quando la pattuglia si imbatte in un'auto segnalata dai vigili urbani, è ferma dall'altro lato del semaforo a Signoressa di Trevignano. Risulta rubata, i carabinieri decidono quindi di fermarsi e abbassare la paletta mentre sta tentando di ripartire. Il conducente abbozza un rallentamento, fa anche un cenno di accostare, ma al momento di arrestare la marcia accelera, sterza e urta l'appuntato 32enne Alberto Maso. L'altro militare riesce a scansarsi. Maso invece finisce a terra dolorante. Sul posto accorrono i residenti, gli avventori e la barista del locale sono i primi ad arrivare. Il carabiniere lamenta dolori fortissimi ad una gamba. Viene chiamata l'ambulanza che giunge sul posto in pochi istanti e immediatamente dispone il trasferimento del carabiniere all'ospedale di Montebelluna. Nel frattempo sul posto arrivano anche la Polizia stradale e le altre pattuglie dell'Arma disponibili.
Parte una caccia all'uomo che dopo trenta minuti permette di rintracciare l'auto usata dal malvivente. L'Opel Meriva è stata lasciata a Castagnole di Paese e, approfittando del vantaggio sulle forze dell'ordine, il bandito è riuscito a far perdere le proprie tracce. Toccherà ai colleghi del militare ferito tentare di risalire alla sua identità. Nelle loro mani c'è un identikit preciso che potrebbe permettere nelle prossime ore di stringere il cerchio attorno all'autore della manovra spericolata. Un'accelerata improvvisa che aveva lo scopo, secondo i presenti, proprio di travolgere il carabiniere per riuscire a guadagnare la fuga.
All'arrivo all'ospedale di Montebelluna il militare, assistito dal suo comandante, il maggiore Sabatino Piscitello, è stato visitato dal medico e sottoposto all'esame radiografico che non ha evidenziato fratture ossee. Dopo avergli somministrato una dose di antidolorifico, i medici hanno quindi provveduto alle dimissioni. Solo nei prossimi giorni si potrà stabilire l'entità del trauma riportato al ginocchio. All'ospedale San Valentino di Montebelluna ieri pomeriggio è arrivata anche la moglie del militare che è stata immediatamente rincuorata dai colleghi e che ha avuto modo di riabbracciare, poco dopo, il marito e di tirare finalmente un sospiro di sollievo. «Questo è il nostro lavoro - ha commentato il comandante provinciale dell'Arma, Ruggiero Capodivento - e in questi giorni l'attenzione è molto alta. Il nostro militare ha agito seguendo le procedure, purtroppo talvolta anche prestando la necessaria prudenza si corrono dei rischi».
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