Travolta dal treno, braccio amputato

Sabato 8 Ottobre 2016 di Donna di 37 anni di Fiesso d'Artico scende all'improvviso sul binario, è in gravi condizioni
Una cosa è certa. Si tratta di un gesto volontario. Resta da chiarire il motivo. Voleva attraversare le rotaie per prendere il treno che stava sopraggiungendo sulla piattaforma opposta o la sua intenzione era di farla finita?
Con ogni probabilità si potrà fare definitiva chiarezza visionando i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate in stazione a Mestre. Travolta dal convoglio in arrivo da Udine e diretto a Venezia Santa Lucia, se la caverà: 37 anni di Fiesso d'Artico, comune della Riviera del Brenta, è comunque ricoverata in prognosi riservata all'ospedale dell'Angelo. L'impatto con la motrice le ha tranciato un braccio e lesionato gravemente un piede. Il caos nello scalo ferroviario mestrino è scoppiato ieri alle 13.45. Sono state le grida disperate delle centinaia di viaggiatori in attesa ai binari 3 e 4 a richiamare l'attenzione di uno degli addetti alla vigilanza privata che corso sul posto ha dato immediatamente l'allarme, attivando i soccorsi. Nel giro di pochi minuti gli agenti della Polfer hanno raggiunto il luogo dell'incidente. È a loro che la donna deve la vita. Compresa la criticità delle condizioni si sono subito dati da fare per bloccare l'emorragia, giusto in tempo per affidarla alle cure dei sanitari del Suem giunti poco dopo insieme ai pompieri. La 37enne, incastrata fra la seconda e la terza carrozza, era cosciente: gli operatori del 118 l'hanno stabilizzata e sedata prima di liberarla facendo arretrare con estrema cautela il treno nel frattempo fatto evacuare. Su una barella è stata quindi trasportata fino al binario 1 dove stazionava l'ambulanza poi ripartita a sirene spiegate. Nonostante tutti gli sforzi dei medici in sala operatoria purtroppo non è stato possibile ripristinare la funzionalità dell'arto.
Per consentire le operazioni di assistenza e quindi i rilievi della polizia, il personale di Trenitalia ha provveduto a sospendere la circolazione dal binario 1 al binario 5. I ritardi più consistenti, comunque contenuti nell'arco di trenta minuti, si sono riscontrati sulla linea per Udine e su quella per Trieste.
«L'ho vista superare la linea gialla e scendere sulle rotaie. Avevo già iniziato la manovra di decelerazione per fermarmi e la velocità era piuttosto ridotta. Ho azionato il dispositivo acustico e mi sono attaccato al freno ma non sono riuscito a evitare l'impatto». È la drammatica testimonianza resa dal macchinista agli agenti della polizia ferroviaria che lo hanno ascoltato nell'ambito dell'indagine aperta sull'accaduto.
«Ero girata di schiena, ho sentito la gente urlare terrorizzata e sono rimasta impietrita di fronte a quella scena orribile. Si vedeva solo il braccio e il sangue. Stentavo a credere ai miei occhi» ha raccontato ancora in stato di agitazione una signora che doveva salire proprio sul treno rimasto coinvolto nell'investimento.
La situazione è tornata alla normalità poco dopo le 15, quando è ripreso il transito anche sul binario 3.
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