Tory, Johnson favorito se scampa alla "congiura"

Domenica 26 Giugno 2016
LONDRA - Sbarrare il passo all'amico-nemico Boris Johnson sulla via di Downing Street. David Cameron ha un'ultima missione. Perduto il referendum in cui lui stesso s'era andato a impelagare, il premier conservatore non ha alcuna intenzione di sobbarcarsi i negoziati sul divorzio da Bruxelles. «Perché mi devo fare il mazzo? Preferisco dimettermi ora invece di lavorare sulla Brexit per sei mesi e poi regalarla già pronta a un mio avversario», pare sia sbottato con i suoi perdendo l'aplomb. Ma della scelta del successore intende immischiarsi eccome, e potrebbe puntare sulla ministra dell'Interno, Theresa May. Mentre anche nell'opposizione sale la temperatura dello scontro tra il segretario del Partito Laburista, Jeremy Corbyn, e i suoi contestatori interni.
La faida fra i Tory si sposta ora sul terreno dell'elezione del leader. La resa dei conti, dopo l'annuncio di dimissioni di Cameron, è fissata dopo l'estate. E la prima mossa ha una sigla, Abb: "anything but Boris", cioè chiunque tranne Boris. Il biondo ex sindaco di Londra, per quanto non manchi di detrattori, è di gran lunga il più popolare esponente politico del Paese, sondaggi alla mano. In più è il vincitore del referendum. Ma per Cameron, che lo conosce fin dai tempi del liceo dei privilegiati a Eton, è "il traditore". Di qui il patto contro di lui "firmato" anche da George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, considerato un po' l'alter ego di Cameron.

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